Afghanistan, Conte: «Dialogo serrato con il nuovo regime dei talebani»

Giuseppe Conte nella tarda serata di ieri è intervenuto sul tema Afghanistan. Per l'ex premier «dobbiamo coltivare un serrato dialogo con il nuovo regime che...

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Giuseppe Conte nella tarda serata di ieri è intervenuto sul tema Afghanistan. Per l'ex premier «dobbiamo coltivare un serrato dialogo con il nuovo regime che appare, almeno a parole su un atteggiamento abbastanza distensivo, ma per farlo la comunità internazionale non deve commettere errori fatti in altri dossier: Cina e Russia devono sedersi al tavolo e poi c'è il Pakistan che ha un ruolo importante. Non va assunto un atteggiamento arrogante, l'Occidente deve coinvolgere tutti per mantenere uno stretto dialogo con i talebani: questo è lo strumento più efficace per proteggere il lavoro fatto in questi 20 anni, i risultati raggiunti e garantire sicurezza alle persone che sono lì». Queste le parole pronunciate alla presentazione del volume «Non facciamo cerimonie! A spasso nelle vicende del protocollo di Stato» di Enrico Passaro. «Sono risultati che vanno tenuti con le unghie e con i denti e con tutti i mezzi possibili», ha aggiunto Conte.

 

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Oggi a Salerno il presidente del Movimento 5 Stelle è tornato sul tema. «In questo momento è assolutamente prioritario non solo per l'Italia ma per tutta la comunità internazionale mettere in sicurezza tutte le persone che sono in pericolo». Ha detto Conte. «C'è un dovere morale. Le persone che hanno collaborato con la comunità internazionale, persone che si sono esposte per tutelare i diritti civili, per l'affermazione delle libertà fondamentali, queste persone che sono più esposte vanno subito messe in sicurezza, va consentito loro di poter lasciare il Paese e venire in sicurezza profughi migranti».

 

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Dialogo con i talebani

Per Conte, inoltre, «l'unica possibilità che abbiamo per non distruggere il lavoro di venti anni è assolutamente mantenere un dialogo serrato e costante con il nuovo Emirato Arabo e far capire loro che da soli non possono andare da nessuna parte. Perché non basta il commercio dell'oppio, non basta il commercio delle miniere minerali per poter mantenere un intero Paese. Loro hanno bisogno ancora della comunità internazionale, hanno bisogno della rete anche delle organizzazioni non governative. Per fare tutto questo, questa rete, occorrono i sostegni finanziari economici e il know-how delle organizzazioni non governative. Dobbiamo mantenere questo dialogo e pretendere il rispetto dei diritti fondamentali».

 

 

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Il Messaggero