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La ghigliottina parlamentare, detta anche tagliola - come si intuisce - accelera il processo legislativo e conduce l'assemblea a un voto diretto. Per far scattare la ghigliottina è necessario che si imponga un tempo massimo alla discussione parlamentare con l'obiettivo di arrivare alla votazione finale in tempi certi, senza dilatare la discussione a oltranza o comunque oltre i tempi prestabiliti (la scadenza di un decreto). Si applica quando si intende neutralizzare l'ostruzionismo dell'opposizione.
La ghigliottina é prevista dall'ordinamento italiano nel regolamento del Senato della Repubblica mentre alla Camera l'istituto discende da una interpretazione della presidenza, avvenuta nella XIII legislatura (presidenza Luciano Violante), che però all'epoca non venne attuata.
È stata applicata per la prima volta alla Camera nel 2014 dalla presidente Laura Boldrini, per arginare l'ostruzionismo sul decreto Imu-Bankitalia.
E oggi la lama della ghigliottina parlamentare è ricomparsa per la seconda volta: la tagliola è stata usata per approvare il Decreto legge Rave. Cosa è successo? A Montecitorio l'opposizione ha dato il via a una seduta fiume con numerosi ordini del giorno. I tempi della discussione si sono avvicinati alla dead line, cioè alla scadenza dei sessanta giorni utili per la conversione del decreto (il termine era oggi a mezzanotte), Non è stato raggiunto nessun accordo sulla conclusione dell'esame del provvedimento che scadeva oggi stesso e su cui il governo ha incassato la fiducia. Si rischiava dunque di non approvarlo. Così il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha optato per la ghigliottina, cioè ha contingentato il dibattito e ha posto il decreto in votazione.
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Il Messaggero