Gentiloni agli Affari economici e monetari della Commissione europea

Per la prima volta un italiano sarà agli Affari economici e monetari della Commissione europea: la svolta è a tutti gli effetti attesa per domani a mezzogiorno,...

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Per la prima volta un italiano sarà agli Affari economici e monetari della Commissione europea: la svolta è a tutti gli effetti attesa per domani a mezzogiorno, quando la presidente eletta Ursula von der Leyen svelerà le attribuzioni dei portafogli ad una squadra che - con i suoi 14 uomini e 13 donne - presenta anche un altro primato, il rispetto della parità di genere. Fino a domani, avvertono gli addetti ai lavori, modifiche nell'assegnazione dei portafogli sono possibili, ma ad oggi nella casella EcFin appare il nome di Paolo Gentiloni. Se ci sarà la conferma, come tutto lascia immaginare, sarà un successo per l'Italia prima di tutto, fino a poche settimane fa in guerra permanente con Bruxelles; ma anche personale per l'ex premier, data la grande stima di cui gode nelle cancellerie dell'Unione dopo gli anni trascorsi alla Farnesina e a Palazzo Chigi.


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Una scelta quasi obbligata vista la caratura del profilo, dice qualcuno a Bruxelles, nonostante i mal di pancia dei Paesi del nord, preoccupati perché con la francese Christine Lagarde all'Eurotower, il portoghese Mario Centeno a capo dell'Eurogruppo e Gentiloni all'EcFin, a sovrintendere alle politiche dell'Eurozona ora saranno tutti rappresentanti di Paesi del sud. Una scelta difficile da spiegare agli elettorati dei Paesi rigoristi, osservano alcune fonti, anche se molto dipenderà dai primi passi che saranno compiuti dal nuovo responsabile agli Affari economici. Ad esempio, se tra le prime mosse ci fossero regole più stringenti per combattere l'economia sommersa, di pronta applicazione anche in Italia, di certo sarebbe molto apprezzato.

Secondo altre fonti, quella dell'Ecfin si potrebbe rivelare una una responsabilità molto scomoda da gestire, con Gentiloni che si potrebbe trovare in difficoltà a far rispettare le regole all'Italia, e sotto la lente perenne dei falchi del Nord. Intanto per mercoledì è confermato l'arrivo del premier Giuseppe Conte a Bruxelles, dove incontrerà von der Leyen e Jean-Claude Juncker, per tornare ad affrontare insieme le questioni che toccano più da vicino il Paese. E anche Gentiloni sarà nella capitale europea. Ma in attesa dell'appuntamento di domani a mezzogiorno, quando la presidente eletta scioglierà la suspense, quello che emerge dalla lista dei nomi del nuovo esecutivo è che von der Leyen ha mantenuto la sua parola.

 

Con quattordici uomini e tredici donne, come promesso, ha messo insieme la Commissione più rosa della storia. La pattuglia più numerosa - con 10 commissari - fa capo alla famiglia dei socialisti europei, otto appartengono al Ppe e sei ai liberali di Renew Europe. Otto sono commissari uscenti, col veterano Johannes Hahn (Ppe) al suo terzo mandato dopo aver ricoperto l'incarico delle Politiche regionali nel Barroso 2 e dell'Allargamento nella compagine Juncker, ora in predicato per il Budget. Tra le donne spicca la francese Sylvie Goulard (Liberale), ex ministra della Difesa ed ex eurodeputata, grande esperta di Ue, dove ha lavorato anche come consigliera dell'allora presidente dell'esecutivo comunitario Romano Prodi, probabile prossima commissaria all'Industria, Difesa e Mercato unico. Il portavoce della Commissione uscente, il greco Maragritis Schinas, dovrebbe occuparsi di Migranti, mentre l'irlandese Phil Hogan di Commercio, anche in chiave Brexit. Nel futuro dell'ex premier e commissario uscente Valdis Dombrovskis sembra esserci la responsabilità dell'Energia, mentre per il primo vicepresidente Frans Timmermans i cambiamenti climatici, e per la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager il Digitale. Ma da qui a domani, tutto può ancora succedere.

 

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Il Messaggero