Fontana, il cognatismo lombardo tra interessi pubblici e privati

Il rito ambrosiano, ossia la virtuosità lombarda rispetto alla limacciosità  da suburra della politica romana, si è rivelato confusione tra interessi...

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Il rito ambrosiano, ossia la virtuosità lombarda rispetto alla limacciosità  da suburra della politica romana, si è rivelato confusione tra interessi pubblici e privati. È diventato o e sempre stato (vedi Craxi con il cognato Pillitteri, un amante del cinema imposto come sindaco di Milano) cognatismo e dunque favorisco il marito di mia moglie che con lei ha una società che lavora pure per la Regione che presiedo e li pago con i soldi che mi ha lasciato mammà targati Bahamas-Svizzera su cui gravano grandi sospetti (ha detto il vero Fontana quando li ha sfidato nel 2015? E sono davvero tutti della signora Maria Giovanna Brunella, dentista, quei 5,3 milioni oppure sono riconducibili in qualche modo al presidente lombardo o magari alla Lega?).


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E c’è un forte sentimento di famiglia nel rito lombardo - ma il familismo amorale non è una categoria che i sociologi hanno sempre usato per spiegare il sud?  -  al punto che The Family, un po’ come se si trattasse dei Sopranos era il titolo della cartellina in cui il vecchio tesoriere della Lega, di Belsito, quello degli investimenti lumbard nei diamanti in Tanzania, faceva il rendiconto dei soldi pubblici del partito che venivano messi a disposizione del Trota (per comprare la laurea in Albania) e degli altri congiunti di Bossi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero