Fontana e i camici ordinati a un'azienda legata alla moglie. Il governatore: solo una donazione

Una partita di camici per la protezione individuale degli operatori sanitari ordinata dalla regione Lombardia a un'azienda che, per una piccola quota, è di...

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Una partita di camici per la protezione individuale degli operatori sanitari ordinata dalla regione Lombardia a un'azienda che, per una piccola quota, è di proprietà della moglie del Governatore Attilio Fontana. Scoppia un nuovo caso politico: si trattava di un acquisto, o di una donazione, come sostiene Fontana? 


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La notizia è stata diffusa dal Fatto Quotidiano, che ha anticipato un servizio di Report. E il governatore ha annunciato querele: «Si tratta dell'ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste. La regione Lombardia, attraverso la stazione appaltante Aria Spa, non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l'intera fornitura e stata erogata dall'azienda a titolo gratuito».

I fatti risalgono al 16 aprile, durante l'emergenza sanitaria. Aria, la centrale acquisti della regione Lombardia, ha ordinato 513mila euro di camici alla società Dama spa di cui è socia al 10 per cento Roberta Dini, moglie di Fontana. Anche Aria ha sottolineato che si è trattato di una donazione e dalla Regione non sarebbe uscito nemmeno un euro. La stessa cosa è stata detta anche dal ceo di Dama, il cognato di Fontana, Andrea Dini, che ha mostrato lo storno delle fatture relative al 22 maggio. Intanto le opposizioni chiedono che venga fatta chiarezza.
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Il Messaggero