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Fit for 55, ovvero l'insieme di testi legislativi di maggiore ambizione dell'Ue sulle politiche del clima, per tagliare le emissioni del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica per metà secolo. La plenaria alla fine ha approvato cinque degli otto testi previsti, due sull'aviazione, due sulle emissioni e gli assorbimenti CO2 da agricoltura e foreste e quello sugli standard di emissione di CO2 per auto e furgoni nuovi.
La spinta per le auto elettriche
L'Europarlamento si schiera con la Commissione europea e chiede la fine delle vendite delle auto che emettono CO2 nel 2035. Un segnale importante per il mercato dell'auto elettrica. Secondo gli eurodeputati inoltre i produttori di nicchia della Motor Valley, come Ferrari e Lamborghini, dovranno continuare a beneficiare di una deroga fino al 2036. La plenaria ha però rinviato alla commissione Ambiente la riforma del mercato Ue della CO2, l'Ets, e i due testi collegati, il Fondo sociale per il clima e quello dei dazi climatici conosciuto come Cbam. Vale a dire una parte importante e controversa del pacchetto.
Le votazioni future
«Dopo l'esito negativo di oggi della riforma del mercato del carbonio al Parlamento europeo, ci concediamo 15 giorni per raggiungere un accordo e votare questa fondamentale riforma climatica il 23 giugno», ha annunciato il presidente della commissione Ambiente dell'Europarlamento Pascal Canfin in un tweet.
Letta: «La destra ama il nero fossile»
«In parte quel pacchetto di norme è stato azzoppato, deve tornare in commissione per cercare di poter ripartire. Altre sono state approvate, passi avanti ci sono». Così da Palermo il leader del Pd, Enrico Letta, a proposito del voto al pacchetto climatico «La destra italiana è contro l'ambiente e un futuro più green, ama il nero fossile - ha aggiunto -. Noi siamo per il green e lo abbiamo dimostrato a Strasburgo. Questo voto così divisivo porterà a nuove negoziazioni su cui lavoreremo. Quel voto, però, garantisce le eccellenze italiane, grazie all'approvazione di un emendamento».
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