Primo maggio, il concertone formato Festival e gli artisti: «Politica? Lasciateci cantare»

Fedez è in arrivo alla Cavea del Parco della Musica e le polemiche di Salvini contro il suo monologo sul ddl Zan e contro il concertone “de sinistra” precedono...

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Fedez è in arrivo alla Cavea del Parco della Musica e le polemiche di Salvini contro il suo monologo sul ddl Zan e contro il concertone “de sinistra” precedono lo show del rapper milanese. Fedez ancora non c’è ma ci sono tanti, nel retropalco, che dicono: “Ma ancora le polemiche politiche sul primo maggio? E basta... Ma lasciateci cantare, ma Salvini si riposi almeno oggi e rispetti questo primo maggio così particolare. In cui noi artisti e lavoratori dello spettacolo che siamo stati fermi da quasi due anni finalmente lavoriamo mentre certi politici che hanno parlato e parlato e continuano a farlo potrebbero tirare un po’ il fiato”.

È il primo maggio dei lavoratori questi. Di chi oggi alla Cavea è impegnato per la riuscita del concertone, manager, musicisti, registi, fotografi, sta festeggiando davvero. Festeggiano il ritorno sul palco e intorno al palco. Tutti tamponati. Tecnici del suono, assistenti di palco, fonici, cameramen, ballano mentre lavorano.

Anche Ambra e Fresi sembrano carichi per il ritorno in scena e non si fermano un attimo. E quanto è strano questo primo maggio che si guarda per la prima volta da seduti. Nel backstage quest’anno niente fave e niente pecorino ma l’aria è più festosa che mai. Nel dietro le quinte c’è chi strimpella, chi racconta barzellette, chi ricorda qualche scenetta e qualche aneddoto del recente Sanremo con i Coma Cose e con molti degli artisti che ora sono qui (“Ma è il Concertone o il Festival?”) ed è un via vai dalla postazione della radio ufficiale dell’evento: Radio2, che da Asiago si è trasferita all’Auditorium per dare voce ai cantanti e ai gruppi dopo l’esibizione e in diretta.

Non si sente che ripetere alla radio, sul palco, nel backstage: che bello stare qui, e gridiamolo perché gridarlo è liberatorio. Il più chiaro è Motta: “È meraviglioso tornare a fare il proprio lavoro, era un anno e mezzo che aspettavo questo momento”. Lo dice a Silvia Boschero e Diletta Parlangeli in diretta e poi si prepara alla sua performance. È insomma un ritorno alla normalità. Polemiche politiche comprese. “Ma non facciamoci rovinare la festa da Salvini”, è il coro, con alzata di spalle, dietro alle quinte.

 

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Il Messaggero