Eutanasia, niente ddl alle Camere a settembre

Dj Fabo
 Legge sul fine vita sempre più in salita,nonostante il pressing di Consulta e Comitato di Bioetica. Il calendario di settembre della Camera non prevede lavori sulla...

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 Legge sul fine vita sempre più in salita,nonostante il pressing di Consulta e Comitato di Bioetica. Il calendario di settembre della Camera non prevede lavori sulla proposta di legge sull'eutanasia. È quanto è stato spiegato al termine della conferenza dei capigruppo di Montecitorio.


Il presidente Roberto Fico ha preso atto della mancanza di un'intesa nel comitato ristretto, nel corso dei lavori delle commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera.


«Il nulla di fatto uscito ieri dalle commissioni congiunte Affari sociali e Giustizia della Camera dei deputati sul tema dei trattamenti sanitari di fine vita ha come unici responsabili le forze di governo, che sin dall'inizio hanno scelto di lavorare su testi legislativi che avevano poco a che fare con quanto chiesto invece al Parlamento dalla Corte Costituzionale», accusa il vicepresidente del Pd alla Camera, Michele Bordo. «Com'è noto - spiega - dopo la vicenda di DJ Fabo e Marco Cappato, la Consulta, prima ancora di decidere sulla legittimità costituzionale sollevata, chiese al Parlamento di valutare l'eventualità di intervenire per modificare l'art. 580 del c.p. Si trattava di discutere sulla circostanza di prevedere, ad esempio, una esimente o un'attenuante, in determinate e circoscritte condizioni, per chi avesse aiutato a morire un malato affetto da patologia irreversibile. La maggioranza ha scelto, pur di non fare nulla, di parlare d'altro. Il M5Stelle ha utilizzato questa discussione per cercare di introdurre norme più spinte sull'eutanasia, mentre la Lega ha provato addirittura a riportare indietro il Paese rispetto, invece, ai fondamentali passi avanti fatti nella scorsa legislatura con la nostra legge sul fine vita, apprezzata anche dalla maggioranza degli italiani. La conseguenza di questa ennesima divisione interna alla maggioranza ha finito con il produrre una sostanziale paralisi nel lavoro delle due commissioni parlamentari competenti. Tutto questo mentre si avvicina il termine del 24 settembre fissato dalla Corte Costituzionale per consentire al parlamento di legiferare sulla materia. Sarebbe davvero un fallimento per il Parlamento se non riuscisse, entro quella data, neanche ad avviare l'iter legislativo su una proposta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero