Elezioni Emilia Romagna, Conte ottimista: improbabile che da lunedì torni a fare il prof

Di tornare a fare «il professore universitario non lo temo affatto perché è un mestiere così bello, così piacevole che non mi dispiacerebbe per...

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Di tornare a fare «il professore universitario non lo temo affatto perché è un mestiere così bello, così piacevole che non mi dispiacerebbe per niente in prospettiva. Che sia da lunedì lo ritengo assolutamente improbabile». Giuseppe Conte usa una battuta per allontanare lo spettro di una crisi di governo in caso di vittoria della candidata della Lega Lucia Borgonzoni alle elezioni regionali in Emilia Romagna.


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Gli fa eco il segretario del Pd Zingaretti: «Conseguenze sul governo? Penso di no. Penso che questo tema sia usato solo dalle destre per distrarre dalla questione che è al centro di un voto per il presidente». «Questo vale sia per l'Emilia Romagna che per la Calabria con Callipo che ha avuto il coraggio di aiutare l'apertura di una fase nuova e si è rimesso in gioco da grande imprenditore qual è».

E comunque Zingaretti ostenta sicurezza: «Domenica in Emilia Romagna si vince», prevede. 
«Per mia natura - continua - non parlo mai male degli altri come fanno tanti contro di noi. Bisogna sempre mettere in campo una identità positiva. Però c'è un dato oggettivo, banale, matematico: ognuno voti il partito che vuole, ma per fermare la Lega in Emilia Romagna l'unica possibilità è che vinca Bonaccini. ‎Questo non è un giudizio politico, è solo ricordare quello che sanno tutti, perché è oggettivo». Il riferimento è ai danni che potrebbe causare al Pd la presenza di candidati M5s.
 


Intanto Matteo Salvini prosegue il tour del force di chiusura della campagna in Emilia. Il leader della Lega è stato contestato nella prima tappa odierna di appuntamenti elettorali nel Bolognese. A Ozzano dell'Emilia il leader della Lega è stato accolto da fischi e contestazioni mentre teneva il suo comizio davanti a un bar, dal quale ha replicato: «Poveretti», «dall'altra parte solo insulti». «E io sono convinto - ha aggiunto - che se stamattina a Ozzano ci fossero Renzi o Zingaretti o uno del Pd, voi (i suoi sostenitori, ndr) a differenza loro (dei contestatori, ndr) non sareste lì a far casino, ma sareste a scuola, in ufficio, in fabbrica, o in negozio». «Quelli là dal 27 sapete dove li mandiamo? Li mandiamo a Sanremo, tutti a Sanremo. Ormai non vincono più le elezioni, provate a vincere Sanremo, vediamo se ce la fate», ha aggiunto il leader della Lega ai cittadini che lo hanno contestato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero