A Prato due cinesi in Consiglio comunale, il più votato del Carroccio è nato in Romania

A Prato due cinesi in Consiglio comunale, il più votato del Carroccio è nato in Romania
E' la città più straniera d'Italia. Un ragazzo su sei, a Prato, è cinese. E il nuovo consiglio comunale della laboriosa cittadina toscana, dove ha...

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E' la città più straniera d'Italia. Un ragazzo su sei, a Prato, è cinese. E il nuovo consiglio comunale della laboriosa cittadina toscana, dove ha vinto il centrosinistra con Matteo Biffoni, riserva non poche sorprese. La prima: c'è l'ingresso, per la prima volta, di due cittadini di origini cinesi, Marco Wong e Teresa Lin. La seconda: il più votato della lista della Lega è nato in Romania. Si chiama Claudiu Stanasel. In più un'altra curiosità: la clamorosa esclusione di Forza Italia dal consiglio comunale.

Wong è un imprenditore. Teresa, cinese nata a Firenze 24 anni fa, è una studentessa. In corsa con il sindaco democrat ce l'hanno fatta e sono tutti contenti. Lui ha fatto centro alla terza volta. L'ingegner Wong, così lo chiamano i cinesi di Prato, si era presentato alle elezioni comunali prima nel 2009, ma niente. Poi nel 2014, ma di nuovo flop.

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LA GIOIA
Ora dice: «Contento del risultato, non vedo l'ora dio mettermi al lavoro. E' cambiata la consapevolezza legata alla presenza della comunità cinese in città. Spesso veniamo visti come chiusi e autoreferenziali. Ma non è vero. Abbiamo aziende che danno lavoro a un sacco di italiani». Wong è presidente onorario di Associna.
In campagna elettorale sia Wong sia Lin hanno ricevuto attacchi, considerati xenofobi, dal candidato di centrodestra. In un tweet che ha fatto scalpore e sollevato polemiche. Questo: «In caso di vittoria di Buffoni, si aprirebbero per Marco Wong e Teresa Lin le porte del consiglio comunale. Siete sicuri che sia questo il futuro che volete per la nostra città?». Poi Spada, così si chiama lo sfidante sconfitto da Buffoni, ha fatto retromarcia: «Non volevo offendere nessuno». In ogni caso, i due cinesi al consiglio comunale sono entrati e la loro comunità ha fatto festa a Prato. Mentre il centrodestra mastica amaro: «I cinesi fanno concorrenza sleale ai commercianti italiani e alle nostre imprese. E ora che sono entrati in consiglio comunale sarà sempre peggio. Vogliono divorarci». Addirittura.


La Cina è vicina, così diceva un vecchio slogan. Ora è anche vicina di posto in consiglio comunale. Prato del resto è cambiata da un punto di vista demografico, con la presenza di molte persone di origine straniera: 40.536 residenti di altre nazionalità, ovvero il 20,8 della popolazione complessiva della cittadina toscana non è italiana. Questo patchwork culturale ha di fatto modificato l'immagine di Prato ma la nuova giunta si sente tranquilla: bisogna superare - questo l'obiettivo del Pd alla guida del municipio - il «binomio paura/sicurezza». Wong e Lin daranno una mano. E anche il salvinista rumeno.
M.A. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero