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Scuola, bar ristoranti, stazioni sciistiche, centri commerciali, ristori per le attività che devono chiudere. E’ muro contro muro fra governo e regioni sul nuovo Dpcm. In una lettera inviata al presidente Giuseppe Conte che ilMessaggero.it è in grado di rivelare, Stefano Bonaccini evidenzia cinque criticità del nuovo decreto che il governo si appresta a varare come ulteriore stretta per contrastare il Covid.
Si parte della scuola con la richiesta di estensione dal 75% al 100% della didattica a distanza per le scuole medie superiori. Poi riguardo i tamponi per non intasare le ASL, si dovrebbe destinare i tamponi molecolari e antigenici solo ai sintomatici e ai contatti stretti (familiari e conviventi). La chiusura dei ristoranti andrà estesa dalle 18 alle 23 con il servizio al tavolo mentre i bar possono chiudere alle 20. Infine, nel week end, centri commerciali chiusi tranne alimentari e farmacie. Infine le regioni chiedono esplicitamente la previsione che il Dpcm si impegni a ristorare le attività che subiscono chiusure o limitazioni.
Il Messaggero