Il decreto semplificazioni, che per Giuseppe Conte è la «madre di tutte le riforme», subisce un nuovo rinvio. Doveva essere approvato ieri, se va bene...
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In più Italia viva «pretende» che nel testo del decreto venga inserito l’«elenco completo» delle opere che verranno sbloccate. «E dovrà essere un elenco vasto di opere di varia natura: stradali, autostradali, portuali, aeroportuali, ospedaliere, di messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico», afferma la renziana Paita. Tant’è che lunedì ci sarà una riunione ad hoc per scrivere l’elenco. A complicare il quadro c’è la zuffa tra Pd e Italia viva - sostenuta da Matteo Salvini: «E’ una legge di stampo cinese» - sulla riforma elettorale. I dem, dopo essere riusciti a calendarizzare per il 27 luglio il testo alla Camera, pretendono il “sì” entro agosto al sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5% frutto dell’accordo di maggioranza che portò al taglio dei parlamentari. Ma Matteo Renzi frena, rispolvera il maggioritario con lo schema del “sindaco d’Italia”, e giudica folle («si fa un regalo a Salvini») occuparsi di questa materia mentre c’è da «rilanciare il Paese». Secca la replica del deputato dem Emanuele Fiano: «Il governo esiste anche perché c’è un accordo, taglio dei parlamentari e nuova legge elettorale a garanzia della dialettica democratica. Ma mentre il taglio dei parlamentari si è votato, la legge elettorale no. Ne abbiamo già discusso per cinque mesi e Italia viva ha proposto e sottoscritto l’attuale testo. Ora votiamolo in fretta». A stretto gira arriva la replica di Iv con il capogruppo in commissione Affari costituzionali, Marco Di Maio: «L’attuale testo in discussione non è stato né proposto né sottoscritto da Italia viva. Nessun nostro deputato ha firmato quel testo». Controreplica del Pd con il vicecapogruppo Michele Bordo che rispolvera il testo della nota congiunta Pd-Iv-M5S dell’8 gennaio firmata proprio da Di Maio.
LA LETTERA D’INVITO
Intanto dal centrodestra trapela il testo della lettera inviata da Conte a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani: «Desidero rinnovarti l’invito a partecipare a un tavolo di confronto sui progetti» per la ripartenza del Paese, «che sono stati condivisi tra i ministri e che sono stati presentati alle parti sociali» a Villa Pamphili.
Il Messaggero