Eutanasia, al via la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare

Marco Cappato e Filomena Gallo
Una nuova raccolta di firme, giunta già a quota 140 mila, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione dell'eutanasia. Ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Una nuova raccolta di firme, giunta già a quota 140 mila, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione dell'eutanasia. Ad organizzarla l'associazione Luca Coscioni e i Radicali italiani oggi e domani in 30 piazze di tutta Italia.


«Continuiamo la raccolta di firme come petizione al Parlamento a sostegno alla proposta di legge depositata nel settembre 2013 - hanno spiegato oggi a Firenze l'ex senatore radicale Marco Perduca e la responsabile fiorentina dell'associazione Luca Coscioni, Desideria Mini, intervenendo al gazebo allestito in piazza Beccaria - e da allora le abbiamo raddoppiate: dalle 70mila raccolte inizialmente per la presentazione al Parlamento, oggi siamo già a 140mila». «In questa vicenda - ha proseguito Perduca - si è inserito il processo Cappato per la morte di Dj Fabo; lo scorso 23 ottobre la Corte costituzionale ha ordinato al Parlamento di scrivere una legge, in linea con i principi della Costituzione, che tuteli le esigenze di chi chiede l'applicazione dell'eutanasia, e ha posto come limite il settembre 2019».

«Chiediamo al Parlamento - ha aggiunto l'ex senatore - di predisporre un testo o di fare sua la nostra proposta. La richiesta è, se non altro, di depenalizzi l'agevolazione al suicidio. Allo stesso tempo però occorre chiarire che il diritto di poter porre fine a un'esistenza deve poter essere goduto in Italia: chi, malato terminale, con una malattia incurabile, o che viva in condizione di dolore insostenibile, deve veder rispettata la volontà a casa propria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero