Manovra, Di Maio: «No al muro contro muro con l'Europa, dialogo a oltranza»

Niente muro contro muro con l'Europa, convinti che la manovra porterà i suoi effetti positivi sul pil già a partire dai primi mesi del 2019. Ospite di...

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Niente muro contro muro con l'Europa, convinti che la manovra porterà i suoi effetti positivi sul pil già a partire dai primi mesi del 2019. Ospite di PiazzaPulita, su La7, Di Maio assicura che con Bruxelles ci sarà «dialogo a oltranza». Poi, un po' a sorpresa, torna sulle polemiche con il capo dell'Inps Tito Boeri, assicurando che resterà al suo posto fino alla fine del suo mandato: «Se c'è un guardiano nel verificare le nostre misure siamo più garantiti: se non è d'accordo con noi ci dà numeri più oggettivi», dice il vicepremier.


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«Il presidente Boeri ha storicamente un rapporto conflittuale con i Governi, non solo con questo», spiega. «Avrà finito il suo mandato tra pochi mesi poi potrà fare della sua vita quello che vuole», aggiunge il ministro che promette: «Io non lo rimuoverò. Resta là fino alla fine del suo mandato».

E sui numeri che riguardano la misura della cosiddetta quota 100, Di Maio spiega: «Il potenziale di pensionamento è di 626.000. Vogliamo toglierne 100.000 che magari decidono di non usare quota 100, ne vogliamo togliere 150.000? Ebbene l'anno prossimo senza quota 100 andavano in pensione in 200.000: In questo modo ne vanno il doppio o anche il triplo». 

La legge di bilancio «comincerà già nei primi 3 mesi del prossimo anno ad avere effetti sulla crescita», continua. «Ci sono 2 cose che i mercati guardano con attenzione. La prima è come viene convertita la legge di bilancio. La seconda le questioni con l'Ue, che noi miriamo ad appianare», prosegue riferendosi allo spread e all'azione del governo per calmierarlo. «Non ci deve essere il muro contro muro. Dialogo ad oltranza», aggiunge.

 
«Noi non possiamo tradire gli italiani». Questo è quello che il vicepremier Luigi Di Maio dice di voler dire all'Ue sulla manovra. «Credo vada spiegato bene che questo è un momento storico in cui si fa una manovra espansiva: 30 miliardi nelle tasche degli italiani e delle imprese», così «l'Italia decolla». All'Europa, dice Di Maio, «abbiamo detto: se non vi va bene cambiamo dei parametri», come «sulle dismissioni di immobili», o o «sugli sprechi», fronte su cui «non abbiamo finito tutte le istruttorie». Non è credibile la stima di crescita alla base della manovra? «La nostra previsione di crescita è 1,5, la loro è 1,3, quindi quale è la differenza». Ma con lo spread che sale non è tradire gli italiani? «È tema che ci deve preoccupare ma è insostenibile se resta così per molti mesi». E «dopo le Europee cambia tutto in Europa, come hanno chiesto il cambiamento in Italia lo chiederanno gli europei».


Quanto al rapporto con Salvini assicura: «Da noi avrete sempre sincerità, quando non andremo d'accordo lo diremo sempre sinceramente». «Quando ci sentiamo e dobbiamo affrontare un problema poi troviamo anche la soluzione». E aggiunge: oltre alla politica c'e anche «un rapporto umano molto buono». Sul decreto anticorruzione non è accaduto «niente che non fosse prevedibile. Questo è un Governo che si è messo insieme con forze politiche differenti». Il decreto «è stato poi approvato alla Camera», sottolinea, e «correggeremo una norma per me inaccettabile, quella che salva i politici che prendono i soldi. Per noi - scandisce - era inaccettabile». La norma da correggere avrebbe toccato vicende personali di parlamentari della Lega? «Tecnicamente non so, non so se era retroattiva», chiude Di Maio.
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Il Messaggero