Strasburgo, anche la destra ungherese vota per la Commissione von der Leyen

Strasburgo, anche la destra ungherese vota per la Commissione von der Leyen
STRASBURGO Non c'è solo la maggioranza degli eurodeputati dei Cinque Stelle tra i favorevoli alla Commissione von der Leyen che non sono membri dei grandi gruppi...

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STRASBURGO Non c'è solo la maggioranza degli eurodeputati dei Cinque Stelle tra i favorevoli alla Commissione von der Leyen che non sono membri dei grandi gruppi dell'Emiciclo. Oltre ai polacchi del Pis, al Ppe (compatto per il sì), ai liberali di Renew Europe, alla grande maggioranza dei Socialisti e Democratici, a cinque Verdi, tra i Non Iscritti favorevoli alla nuova Commissione Europea c'è anche l'ungherese Marton Gyongyosi. Gyongyosi è l'unico europarlamentare di Jobbik, partito ungherese considerato di estrema destra, talora qualificato come neonazista. Il partito non aderisce al gruppo di Identità e Democrazia, il gruppo 'sovranistà della Lega e del Rassemblement National di Marine Le Pen, che ha votato compatto contro la Commissione von der Leyen. In un'intervista all'Adnkronos, Gyongyosi sostiene però che il partito non è più di estrema destra, ma di «centrodestra» e che questa evoluzione non sarebbe ancora ben percepita fuori dall'Ungheria. Figlio di esperti di commercio internazionale, riporta la sua pagina Wikipedia in inglese, Gyongyosi ha passato l'infanzia tra l'Iraq, l'Egitto, l'Afghanistan e l'India.

Tornato in patria, ha lavorato come consulente per Kmpg ed Ernst & Young e si è iscritto a Jobbik. È stato assistente dell'ex capo del partito, lo storico Gabor Vona, che ha da poco lasciato Jobbik, e poi parlamentare in Ungheria. Durante la sua attività nel Parlamento magiaro, secondo quanto riportò Le Figaro all'epoca, Gyongyosi si è distinto, nel 2012, perché propose di censire gli ebrei in Ungheria, in particolare quelli presenti nel Governo e nel Parlamento. Per l'eurodeputato, allora parlamentare nazionale, il conflitto israelo-palestinese costituiva un'occasione, secondo Le Figaro, per valutare «il numero di persone di origine ebraica, che rappresentano un certo rischio per la sicurezza nazionale dell'Ungheria». Nell'intervista all'Adnkronos Gyongyosi spiega però di avere chiarito e spiegato più volte quell'episodio. Ora l'eurodeputato ha votato a favore della Commissione von der Leyen, il cui commissario all'Allargamento è l'ex Rappresentante permanente presso l'Ue Oliver Varhelyi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero