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Ci sono i quattro emendamenti dei Italia Viva e i 697 della Lega, ma anche gli 80 della senatrice Binetti. Il ddl Zan è destinato a morte certa se si va al voto in aula senza un accordo. Il capogruppo della Lega Romeo si dice disponibile a ritirare i suoi qualora si aprisse una trattativa, ma il Pd sino a ieri ha continuato a dire che non tratta “con gli amici di Orban” e difficilmente cambierà prima dell’arrivo del ddl in aula.
Ddl Zan a che punto siamo
La calendarizzazione è prevista per settembre e quindi tempo per trattare ancora c’è anche se l’avvicinarsi delle elezioni amministrative rischia di complicare il confronto.
Ddl Zan, 700 emendamenti della Lega: «Pronti a ritirarli se il Pd apre il dialogo»
Lo scontro sulla legge resta acceso. Ieri è arrivato l’appoggio del "leader in pectore” pentastellato Giuseppe Conte. «Ha il nostro appoggio», ha detto l’ex presidente del Consiglio. Pd e M5s non presenteranno emendamenti ma solo ordini del giorno; e neanche i renziani, anche se continuano a chiedere una convergenza per cambiare i punti controversi, ovvero gli articoli 1, 4 e 7. «I voti non ci sono al momento, per me un compromesso è fattibile su tre articoli», dice il leader Matteo Renzi prima di tornare ad attaccare i dem: È una vergogna non trattare sul ddl Zan, il Pd si sta avvicinando troppo ai 5s».
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Il Messaggero