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«In politica non ci sono solo squali. David era persona perbene, profondamente appassionato alla causa Ue, sempre in ascolto». Parlamentare europeo dal 2009 come Sassoli, il belga Philippe Lamberts è dal 2014 capogruppo dei Verdi all’Eurocamera e una delle voci di primo piano tra Bruxelles e Strasburgo su clima, diritti sociali e libertà fondamentali.
Lamberts, negli ultimi due anni e mezzo, insieme ai colleghi che presiedono gli altri sei gruppi politici dell’Europarlamento, ha lavorato regolarmente nella conferenza dei capigruppo a fianco di David Sassoli. Qual è il suo ricordo personale?
«In un mondo spesso popolato da squali, Sassoli era una bella persona. Un uomo onesto e gentile, qualità che porterò sempre con me. Politicamente, era estremamente impegnato per il progetto europeo e aveva a cuore l’interesse generale e i valori dell’Unione. Prima di adottare una decisione ascoltava tutti, dai rappresentanti dei diversi gruppi parlamentari ai leader degli Stati membri e del Consiglio, alla ricerca di una soluzione di compromesso. Avrebbe voluto continuare a presiedere per un secondo mandato il Parlamento, ma si è fatto da parte sapendo che, con il rinnovo delle cariche di metà legislature previsto la settimana del 17 gennaio e in virtù degli accordi del 2019 con le altre forze politiche, non sarebbe più stato alla guida dell’emiciclo».
Sassoli ha guidato con mano ferma i lavori del Parlamento durante i difficili mesi dello scoppio pandemia, con riunioni e voti da remoto o in forma ibrida. E aprendo pure i palazzi dell’istituzione per ospitare un centinaio di donne senzatetto e vittime di violenza.
«È vero, il suo mandato è stato segnato dalle difficoltà legate all’emergenza sanitaria e David ha saputo garantire da subito il corretto funzionamento dell’Aula, permettendo al Parlamento di adattarsi rapidamente al contesto del Covid-19 (con riunioni e voti da remoto e in forma ibrida, ndr), e di partecipare così al confronto politico con le altre istituzioni dell’Unione su dossier centrali, dalla nascita del Recovery Plan alla difesa dello stato di diritto e al meccanismo di condizionalità che lega le risorse del bilancio al rispetto dei diritti nei Paesi membri».
Anche nel dialogo con le altre istituzioni è stato sempre un difensore delle prerogative dell’Eurocamera.
«Sassoli ha rappresentato e difeso bene le ragioni del Parlamento nel dialogo con il Consiglio e gli Stati membri. È stato un vero garante dell’Aula e non ha mai voluto strumentalizzare il Parlamento o mettere se stesso davanti agli interessi del Parlamento. Nei prossimi giorni, con l’elezione di un successore già in calendario, dovremo garantire un’ordinata transizione e una forte continuità».
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Il Messaggero