Crisi governo, che succede ora? Conte ter, nuovo premier, governissimo o elezioni: i quattro scenari

Crisi di governo, che cosa succede ora? Quattro sono gli scenari dopo le dimissioni di Conte. E le scommesse sono aperte. Conte-ter con i volenterosi ...

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Crisi di governo, che cosa succede ora? Quattro sono gli scenari dopo le dimissioni di Conte. E le scommesse sono aperte.

Conte-ter con i volenterosi

Probabilità: 50%

Il primo scenario eccolo: Conte entra al Quirinale da Papa e ne esce Papa e non cardinale. Ovvero: ottiene un reincarico per fare un governo con dentro sia Renzi sia pezzi di Forza Italia e Responsabili centristi. Se trova questa quadra e i numeri corrispondenti, sarebbe  il colpaccio dell’Avvocato il suo Conte Ter o TrisConte. Gli esperti di Palazzo calcolano al 50 per cento la riuscita di questa opzione. Che prevede una squadra di governo ampliata (65 poltrone tra ministri e sottosegretari) per fare posto ai nuovi arrivati e rappresentare i nuovi equilibri nella maggioranza.

Maggioranza allargata ma nuovo premier

Probabilità: 30%

Al 30 per cento c’è l’opzione stessa maggioranza allargata ma diverso premier. Non più Conte, per il veto di Renzi, per i 5 stelle ormai non più compatti nel sostenere Giuseppe e impauriti dalla possibilità che faccia un suo partito personale, per i Responsabili il cui interesse è la prosecuzione della legislatura al netto di chi la garantisce se Conte o un altro, per non dire del Pd: Zingaretti e Orlando ancora dicono o Conte o elezioni ma i gruppi parlamentari dem sono pronti anche ad altri nomi. Quindi questa opzione numero due valutabile al 30 per cento di possibilità prevede un premier che può essere Di Maio, a cui Renzi starebbe facendo la corte (ma il ministro degli Esteri nega: «Non ci sentiamo da un sacco di tempo»), o Guerini o Franceschini. Ma gira anche il nome di Patuanelli, finora fedelissimo di Conte ma in politica tutto si muove sempre e le fedeltà così come gli schemi e le strategie sono estremamente mutevoli e cangianti.

Governo di unità nazionale

Probabilità: 15%

Resta da valutare, dopo l’80 per cento dello scenario 1 e dello scenario 2, il restante 20 per cento. Di questo, il 15 per cento va al governissimo. Ossia un governo di unità nazionale con tutti dentro (molto sponsorizzato da Berlusconi ma Salvini è tiepido e Meloni contraria) per salvare l’Italia e garantire anche agli occhi dell’Europa un Recovery Plan ampiamente condiviso da tutte le forze politiche. Il premier in questo caso non sarebbe ovviamente Conte ma Marta Cartabia ex presidente della Consulta o l’economista Carlo Cottarelli e più di loro, se fosse disponibile ma non parrebbe, Mario Draghi.

Elezioni anticipate

Probabilità: 5%

Il 5 per cento rimanente va allo scenario elezioni a anticipate. Improbabili. Ma i giochi sono aperti e ognuno può puntare la sua fiche su una delle quattro possibilità.

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Il Messaggero