Conte, l'idea di candidarsi: «E in Senato dirò tutta la verità»

Per il momento ha deciso di staccare qualche giorno per stare con il figlio. Poi Giuseppe Conte, il premier diventato l'idolo di gran parte del M5S, deciderà come...

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Per il momento ha deciso di staccare qualche giorno per stare con il figlio. Poi Giuseppe Conte, il premier diventato l'idolo di gran parte del M5S, deciderà come muoversi. L'ipotesi che si fa spazio in queste ore che quando ci sarà la discussione della mozione leghista in Senato, il premier possa giocare d'anticipo. Evitando così una conta e un voto. Un modo per sopravvivere a se stesso in ottica futura.


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 Già, perché sono in molti in queste ore a chiedere all«'avvocato del popolo» un impegno alle prossime elezioni. «Ma con noi, non certo con una lista civica del presidente: già sarà dura, se poi ci mettessimo anche a dispere i voti rischiamo di arrivare al 5%». Ecco perché il volto rassicurante del governo del cambiamento, l'uomo della mediazione e dei rapporti in Europa può diventare una risorsa, ammesso che accetti una tandem con Di Battista. Di sicuro in queste ore Conte sta pensando come muoversi in Senato: sarà un discorso durissimo. Tutto contro Matteo Salvini. «Il presidente - raccontano i suoi collaboratori - denuncerà le occasione sprecata con questa crisi di governo». E cioè tutti i provvedimenti che la maggioranza «avrebbe potuto mettere in campo per il Paese, ma non l'ha fatto per il calcolo e la convenienza di un singolo leader di partito». Allo stesso tempo, il presidente del Consiglio ha intenzione di «squarciare il velo sulla propaganda della Lega». L'altro giorno portava come esempio le «tante riunioni a cui il ministro dell'Interno non si è presentato, come quella del Cipe ha sbloccato l'Asti-Cuneo, salvo poi vantarsene in diretta Facebook». Visti anche gli ottimi rapporti, Conte si muoverà in sincronia con il Quirinale.

I TEMPI

Il premier preferirebbe, ragionano fonti parlamentari, presentarsi alle Camere solo dopo impegni istituzionali come il G7 che si aprirà a Biarritz il 24 agosto e dopo aver comunicato all'Ue il nome del commissario italiano, che a questo punto sarebbe di sua diretta indicazione. Ma la Lega preme per far presto e anche se non otterrà di votare già questa settimana (difficile convocare i parlamentari ad horas, anche considerato che il 14 agosto ci sono a Genova le celebrazioni per l'anniversario del ponte Morandi), la convinzione è che non si andrà molto oltre il 20. Intanto, in questo momento sta scattando l'ora del «Forza Conte» soprattutto in tanti gruppi parlamentari che stanno mettendo in discussione la leadership di Luigi Di Maio. Dino Giarrusso, europarlamentare lo definisce «uno statista». E come lui sono in tantissimi a spingere sul ruolo del Presidente. Conte ha detto che «la crisi sarà trasparente». Dunque esclude - salvo colpi di scena - un bis, con maggioranze diverse da quelle che lo hanno nominato circa un anno fa. C'è poi il profilo psicologico del personaggio che non ha intenzione di uscire «umiliato» da questa esperienza di governo. Il professore universitario non ha mai nascosto di essere a tempo a Palazzo Chigi e di non essere attaccato alla poltrona. Ecco perché è pronto a evitare - o perlomeno a non dirsi disponibile - a manovre di Palazzo. Discorso diverso quando ci sarà il secondo tempo: quello delle elezioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero