Andrea Crisanti diffonde i messaggi che si scambiò con Zaia: «Libero di farlo, sono miei»

Titolo dell'incontro: Coronavirus, i giorni che hanno sconvolto il Veneto. E così l'ospite della rassegna Dolo incontra promossa dal Comune, il professor Andrea...

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Titolo dell'incontro: Coronavirus, i giorni che hanno sconvolto il Veneto. E così l'ospite della rassegna Dolo incontra promossa dal Comune, il professor Andrea Crisanti, mercoledì sera ha deciso di consegnare a ogni spettatore una copia cartacea dei messaggi WhatsApp che in quelle convulse settimane si era scambiato non solo con le sue collaboratrici, ma anche con il governatore Luca Zaia


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Una raffica di screenshot, cioè di foto delle schermate del suo cellulare, che ha spiazzato più di qualcuno, ma che lo scienziato difende: «Da parte mia non c'è stato nessun intento polemico, ho solo pensato che le persone fossero interessate a capire cos'è successo dietro le quinte».

LE SCHERMAGLIE
Forse è superfluo ricordare le schermaglie registrate in questi mesi fra il presidente della Regione e il direttore dell'unità di Microbiologia e Virologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova: sul piano di sanità pubblica, sulle indagini a Vo', sull'estensione dei tamponi, sulla natura del virus. Nel tentativo di ricucire lo strappo, dopo un titolo di giornale che non rispecchiava l'intervista, a fine maggio Zaia aveva letto in diretta televisiva il messaggino con cui assicurava a Crisanti: «Ho il massimo rispetto per la libertà di ognuno, in particolar modo nei confronti di una persona di scienza come te».
 

Ma l'altro ieri il parassitologo è andato oltre, divulgando ampi stralci delle conversazioni con i suoi interlocutori. Ecco ad esempio i dialoghi con le collaboratrici Lucia Rossi ed Elisa Franchin, che nelle convulse giornate di fine febbraio stavano seguendo le prime analisi, mentre Crisanti ritornava precipitosamente dall'Australia («Dobbiamo capire cosa sta succedendo, tra un'ora sono a Doha»). Ma ecco, appunto, anche i botta e risposta con il governatore a inizio marzo, quando Crisanti magnificava la gestione di Vo' decisa dalla Regione («È un successo senza precedenti, un modello che può essere esportato a tutti i focolai senza necessariamente chiudere tutto») e Zaia rispondeva con la freccina della soddisfazione («Top»).

IL SEGRETO
Siamo dunque all'ennesima puntata della telenovela, ancorché decisamente inaspettata, vista la mossa di divulgare scambi rimasti finora privati. «Ma quale violazione del segreto sbotta Crisanti quella corrispondenza era indirizzata a me, non c'era nessuna indicazione confidenziale e con i miei messaggi posso fare quello che mi pare. Anzi, visto che li ho conservati tutti, probabilmente li inserirò in una pubblicazione, perché rappresentano un documento importante di un processo unico di decisione pubblica». 

IL COMMISSARIO

Nel frattempo il candidato governatore Arturo Lorenzoni chiede alla Regione di nominare Crisanti «commissario all'emergenza Covid». Spiega l'esponente del centrosinistra: «Da cittadino veneto, prima ancora che da candidato, non mi sento al sicuro. Ogni dichiarazione, che smentisce quella del giorno precedente, produce incertezza e instabilità. Dobbiamo avere la coerenza di affidarci alle competenze scientifiche sempre, non solo quando ci serve o riteniamo legittimino le nostre idee». E Crisanti cosa risponde? «Sono lusingato». Sicuro che non è finita qui.

(a.pe.) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero