Coronavirus, Salvini: «Ci serve l'aiuto di Draghi». Renzi: «Commissione d'inchiesta»

Il discorso di Conte al Senato è stato applaudito solo dalla maggioranza. Tante le reazioni e gli interventi. «Se non diamo i soldi alla gente quella esce di casa:...

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Il discorso di Conte al Senato è stato applaudito solo dalla maggioranza. Tante le reazioni e gli interventi. «Se non diamo i soldi alla gente quella esce di casa: subito liquidità. Dico al governo che se ci vuole collaborativi bene, ma non ci stiamo a fare gli spettatori, ci ascolti»,  afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando nell'Aula di Palazzo Madama. «Grazie a Draghi, ci serve il suo aiuto». E poi ha sollevato la questione dei rifiuti: «Grazie ai signori del no, del chi diceva non vogliamo impianti in Italia, abbiamo mandato i rifiuti all'estero. Ma ora che non ce li prendono più, rischiamo che la prossima emergenza sarà dei rifiuti». Un attacco alla Cina: «Se il governo cinese sapeva e ha coperto l'epidemia s'è reso colpevole di un crimine ai danni dell'umanità. Non si può far passare per salvatore chi ha contagiato il mondo».


 

«Penso che Conte abbia fatto bene a venire in Parlamento, oggi voglio dare atto al presidente del Consiglio di essere qui in Aula e di essersi aperta una discussione vera chiara», dice il senatore Iv Matteo Renzi intervenendo in Aula a Palazzo Madama dopo il premier. «Draghi le ha indicato, la strada, serve liquidità. O siamo in grado di immaginare il futuro economico o faremo gli stessi errori» fatti «sull'emergenza sanitaria. Convivremo con quest'emergenza per due anni, noi ci siamo presidente, anche per gesti simbolici come riaprire le librerie, che come le edicole, curano l'anima».

Il leader di Italia Viva propone
«una commissione d'inchiesta, ne parleremo dopo l'estate». E aggiunge: «Cinquanta miliardi non bastano».

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Solo la maggioranza ha applaudito al presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla fine della sua informativa in Senato sull'emergenza coronavirus. L'opposizione non ha battuto le mani.









Le reazioni. «Siamo in guerra e in guerra le diserzioni non sono ammissibili. Verrà il momento della pace e a quel punto si faranno i bilanci e gli esami su cosa ha o non ha funzionato». Lo ha detto il senatore del gruppo Misto Pier Ferdinando Casini, intervendo in aula a Palazzo Madama nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sull'emergenza Coronavirus. «Dobbiamo andare avanti assieme, studiamo la formula. Va bene la disponibilità. Ma per essere disponibili realmente - e lo dico alla maggioranza - bisogna condividere le ricette. Cerchiamo un metodo, attraverso la conferenza dei capigruppo o istituendo una commissione speciale con un mandato di 2-3 mesi che, nel Parlamento e non fuori, consenta di realizzare concretamente questa collaborazione di cui ha parlato anche il presidente del Consiglio. Una commissione con questo mandato - ha concluso Casini - potrebbe essere la sede che permetterebbe davvero alla maggioranza e all'opposizione di poter lavorare insieme nell'interesse del Paese«, ha concluso.



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Il Messaggero