La Lombardia chiede una stretta significativa delle misure per contenere il Coronavirus, ma non una vera e propria serrata. Resterebbero infatti aperti i servizi di pubblica...
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«Chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole». È quanto si legge in un passaggio della lettera inviata dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, al governo per chiudere una stretta ulteriore. Ridotto ma operativo, nella richiesta della Lombardia, il servizio pubblico di trasporti. «Si ritiene opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere», si legge infatti.
La proposta prevede la chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. È prevista poi la chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio come parrucchieri ed estetisti, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (ostelli, agriturismi), «ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico», di tutti i servizi terziari e professionali, «ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti».
Le proposte sono state «formalizzate oggi» al Governo dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia.
Il Messaggero