Fontana: «Malati Covid nelle Rsa? Lo rifarei. Riapertura il 4 maggio con ok della scienza»

Il governatore della Lombardia Attilio Fontana finito nella bufera per la fuga in avanti sul piano delle riaperture e nel mirino per l'inchiesta sulle morti al Trivulzio e in...

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Il governatore della Lombardia Attilio Fontana finito nella bufera per la fuga in avanti sul piano delle riaperture e nel mirino per l'inchiesta sulle morti al Trivulzio e in altre Rsa lombarde si difende: «La riapertura il 4 maggio è stata decisa con l'ok della scienza. I malati Covid spostati nelle Rsa? Fu proposto dai tecnici».


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«Nell'ipotesi in cui l'evoluzione del virus dovesse andare in senso positivo e ci fossero le condizioni, noi il 4 maggio dovremo essere pronti per la riapertura, purché non prescinda mai dalla sicurezza dei nostri cittadini e lavoratori», ha detto il governatore in collegamento con Mattino Cinque. «La condizione ineludibile per parlare di riapertura è che ci sia il via libera della scienza. Se la scienza ci dirà bisogna stare chiusi staremo chiusi, però allo stesso tempo non possiamo farci trovare impreparati».


«Io aspetto con estrema serenità l'esito», ha risposto poi Fontana alla domanda se pensa che dalle indagini della magistratura sui contagi e i decessi per Coronavirus nella case di riposo possano emergere 'errori gravi' da parte della giunta lombarda. «Noi abbiamo fatto una delibera che è stata proposta dai nostri tecnici. Sono stati i nostri esperti che ci hanno detto che a determinate condizioni - e cioè che esistessero dei reparti assolutamente isolati dal resto della struttura e addetti dedicati esclusivamente ai malati Covid - la cosa si poteva fare». Noi abbiamo fatto questa proposta, le case di riposo che avevano queste condizioni hanno aderito. Non bisogna dimenticare che la scelta è stata fatta perché non avevamo più posti negli ospedali per ricoverare la gente che non poteva più essere curata a casa. Però sono stati i nostri tecnici che ci hanno fatto la proposta, che hanno valutato del condizioni delle singole case di riposo e noi ci siamo adeguati
».

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Quanto alle responsabilità dei controlli, Fontana ha spiegato che «è dell'Ats, che si è recata sul posto e ha verificato se ci fossero le condizioni o meno. Infatti sono pochissime le case di riposo, su 705 in Lombardia solo 15 avevano le condizioni e hanno accettato». Come 'intensità dei focolai' queste strutture sono «leggermente sotto la media», ha spiegato.


E comunque sulle rsa «credo proprio che non abbiamo assolutamente sbagliato niente», ha detto poi Fontana al Tgr Lombardia. «Abbiamo fatto una scelta
, l'Ats doveva controllare le condizioni delle delibera, ossia l'isolamento in singoli reparti e dipendenti dedicati esclusivamente a quei pazienti, e, sulla base delle risultanze tecniche, abbiamo portato avanti il provvedimento». Lo rifareste? «Certamente, in quel periodo drammatico che stavamo vivendo. Abbiamo liberato posti in ospedale».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero