I centri antiviolenza a Conte, la quarantena porterà ad un aumento di abusi sulle donne in casa

I centri antiviolenza a Conte, la quarantena porterà ad un aumento di abusi sulle donne in casa
Il coronavirus e le botte in casa. E' stata mandata al Presidente del Consiglio, Conte e alla ministro delle Pari Opportunità, Elena Bonetti una lettera aperta da parte...

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Il coronavirus e le botte in casa. E' stata mandata al Presidente del Consiglio, Conte e alla ministro delle Pari Opportunità, Elena Bonetti una lettera aperta da parte di tutti i comitati che in Italia si occupano di violenze domestica per avvertire che il periodo di quarantena imposto agli italiani e alle italiane potrebbe portare ad un incremento di abusi sulle donne, proprio come è stato registrato anche in Cina.


«Arrivano dalla Cina fondate notizie che i casi di violenza domestica siano aumentati drammaticamente quando le persone sono state messe in quarantena, in gran parte del Paese, durante l’epidemia di coronavirus. Sembra che il numero dei casi denunciati nella città di Jingzhou della provincia di Hubei sia triplicato a febbraio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Possiamo quindi prevedere che anche in Italia questo possa succedere, poiché per le donne vittime di violenza, restare a casa significa dividere per 24 ore gli spazi familiari con il proprio maltrattante, significa non avere più contatti con l’esterno e vedere diminuire drasticamente il proprio spazio personale» si legge nella lettera.

Una preoccupazione che era già stata fatta affiorare nei giorni scorsi. «Questa situazione di convivenza forzata potrebbe durare settimane ed è quindi importante che il governo assuma decisioni rilevanti per cercare di prevenire e mitigare gli effetti di questa emergenza nell’emergenza. Chiediamo quindi alla Ministra delle Pari Opportunità un potenziamento di risorse da destinare ai Centri antiviolenza di tutto il territorio nazionale e una campagna di informazione a 360 gradi su media e social dei numeri telefonici utili (1522 e numeri regionali dei Centri antiviolenza) a cui le donne possano accedere per chiedere aiuto» conclude l'appello firmato da  SeNonOraQuando? Coordinamento nazionale Comitati Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero