Coronavirus, Conte: l'Italia ce la farà, chiederemo alla Ue tutta la flessibilità necessaria

«L'Italia ce la farà», dice il premier Conte in un discorso al Paese sull'emergenza Coronavirus, registrato a Palazzo Chigi poco dopo la decisione...

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«L'Italia ce la farà», dice il premier Conte in un discorso al Paese sull'emergenza Coronavirus, registrato a Palazzo Chigi poco dopo la decisione ufficiale di chiudere scuole e università fino al 15 marzo. «Chiederemo alla Ue tutta la flessibilità di bilancio di cui ci sarà bisogno, l'Ue dovrà venirci incontro», assicura il presidente del Consiglio che chiede «l'impegno di tutti» per superare questo difficile momento.


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Il messaggio di Conte arriva attraverso facebook, con un video pubblicato sul profilo del premier. «Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare emergenze nazionali, ma siamo un Paese forte, un Paese che non si arrende. È nel nostro Dna - dice -. La sfida del coronavirus non ha colore politico, deve chiamare a raccolta l'intera nazione, è una sfida che ha bisogno dell'impegno di tutti», dice Conte. E ancora: «Siamo sulla stessa barca, chi ha il timone ha il dovere di indicare la rotta, dobbiamo fare uno sforzo in più, dobbiamo farlo insieme».

 
«Nonostante gli sforzi non è possibile rafforzare le strutture» sanitarie «in breve tempo, quindi il primo obiettivo è il contenimento del contagio» da coronavirus. Conte spiega dove nasce «la preoccupazione»: «Una certa percentuale» di persone contagiate «necessita di assistenza continuata in terapia intensiva. Finché i numeri sono bassi, il Ssn può assisterli efficacemente, ma in caso di crescita esponenziale non solo l'Italia ma nessun Paese al mondo potrebbe affrontare» una situazione del genere.

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«Per l'emergenza coronavirus «per alcuni investimenti adotteremo il modello del ponte Morandi. Ricordate Genova? Quel modello ci insegna che quando il nostro Paese viene colpito sa rialzarsi, sa fare squadra, sa tornare più forte di prima. Il modello Genova deve diventare il modello Italia». E aggiunge «Usciremo insieme da questa emergenza. Quando sarà terminata volgeremo lo sguardo indietro e saremo orgogliosi» per come è stata gestita.

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Il Messaggero