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Zona rossa natalizia e lockdown totale. Coprifuoco anticipato. Impossibilità di spostarsi da una regione all'altra, seppure gialle. Oggi può essere la giornata decisiva per conoscere eventuali nuove restrizioni per le feste. In Italia, mentre si continua a viaggiare a una media di oltre i 600 morti al giorno per Covid (659 nell'ultima settimana), con una percentuale di positivi rispetto ai tamponi fatti che non accenna a scendere definitivamente sotto il 10%, il governo deve decidere se e come stringere ancora le maglie nelle festività natalizie, specie per rendere impossibili gli assembramenti da shopping che si sono visti in tutte le grandi città, cercando di allontanare lo spettro della terza ondata a gennaio.
TUTTI FERMI
Senza ulteriori provvedimenti il Natale rischia di finire in lockdown. A ventilare l'ipotesi di una chiusura totale è il ministero della Salute - per voce del direttore della Prevenzione Gianni Rezza - che cerca la sponda degli esperti del Comitato Tecnico Scientifico per dare maggior peso ad una nuova ventilata stretta natalizia. Sponda che, però, non è finora arrivata. I tecnici, infatti, sono divisi e la riunione di martedì è andata in archivio con un verbale, firmato all'unanimità, in cui si chiede sì un rafforzamento dei controlli da parte delle forze di polizia, ma in cui non si accenna affatto a zone rosse, arancioni o gialle.
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COPRIFUOCO ANTICIPATO
Questa, è l'idea degli scienziati, è una decisione che spetta al governo. L'ipotesi è appunto quella di una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi - un lockdown di fatto - dalla vigilia a Santo Stefano, da San Silvestro a Capodanno, solo con i servizi essenziali aperti. Oppure quella - più probabile - di una sorta di grande zona arancione, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi. E con il coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20.
EVITARE SPOSTAMENTI
Ma la stretta comunque ci sarà, con l'unica deroga forse degli spostamenti tra piccoli Comuni entro un certo numero di chilometri. La zona rossa nazionale nei festivi e prefestivi non vede però d'accordo tutti neanche nel governo e nella maggioranza. E poi c'è il nodo ristori: la chiusura di negozi, bar e ristoranti porterebbe i gestori a chiedere un ulteriore sostegno economico. Ma la necessità della stretta, spiegano dal Cts, è legata all'impossibilità da un lato di un controllo capillare del territorio e dall'altro a dati dell'epidemia ancora «preoccupanti». «Bisogna estendere le misure, altrimenti a gennaio saremo nei guai», dicono gli esperti, che esortano a potenziare i controlli sul rispetto delle misure già in vigore. Ma fermare chi va a fare compere o al ristorante, dove e finché è consentito, non è possibile. Le Regioni, che spingevano per un allentamento delle maglie, si trovano ora di fronte alla prospettiva di un inasprimento. Ma anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a invocare «uno sforzo collettivo», in questo caso a livello mondiale, perché, dice, solo esso e «solo un multilateralismo efficace, potranno consentire alla Comunità internazionale di superare questa emergenza».
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L'ESEMPIO PUGLIESE
E potrebbe essere anche d'esempio per il Governo quanto è stato deciso, in Puglia, dal comune di Altamura. Coprifuoco alle 20.30 tutti i giorni da oggi al 6 gennaio 2021 e, per le vigilie di Natale, Capodanno e dell'Epifania (il 24 e 31 dicembre e il 5 gennaio) tutte le attività commerciali saranno chiuse alle 14 (compreso l'asporto). Sono alcune delle prescrizioni disposte dal Comune di Altamura (Bari), passato da ieri in zona gialla, con l'obiettivo di limitare il rischio di ulteriore diffusione dei contagi da Covid. Da ieri per bar e ristoranti è prevista la chiusura tutti i giorni alle 18 (con asporto consentito fino alle 20.30 e domicilio h24) e nelle giornate di vigilia alle 14, come per tutte le altre attività commerciali. Prorogato, inoltre, il divieto di stazionamento in nove piazze e la sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole, che riapriranno quindi il 7 gennaio.
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