Conte, stasera il discorso per rifondare il M5S: ambientalismo, populismo buono, lotta alle correnti e campo progressista

Questa sera Giuseppe Conte, benedetto da Beppe Grillo e da quel che resta dei vertici del Movimento, scende ufficialmente in campo. L’occasione è l’incontro (in...

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Questa sera Giuseppe Conte, benedetto da Beppe Grillo e da quel che resta dei vertici del Movimento, scende ufficialmente in campo. L’occasione è l’incontro (in remoto su zoom) con i gruppi parlamentari, gli eurodeputati e i consiglieri regionali 5Stelle in cui l’ex premier presenterà la nuova “carta d’identità” pentastellata.

Per prima cosa Conte, che nei giorni scorsi ha incontrato il nuovo segretario del Pd Enrico Letta ed entro le elezioni del 2023 vuole ricostruire il partito in una logica maggioritaria, ribadirà che il Movimento si deve ancorare saldamente allo schieramento progressista sia in Italia che in Europa. Obiettivo: combattere assieme al centrosinistra la battaglia per le elezioni amministrative di autunno a Roma, Napoli, Milano, Bologna, etc.

 

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L'identikit del partito

 

L’identikit del partito cui pensa Conte, che pensa a una segreteria politica, a un codice etico e fisserà la data del 2050, avrà come cuore programmatico la transizione energetica in modo da intercettare i voti ambientalisti che in Italia stentano a trovare un’identità forte. E dovrà rivolgersi alle «persone semplici» per non perdere del tutto all’appeal «populista buono» che in passato (senza aggettivi) ha fatto le fortune dei 5Stelle. E conservare, pur in un’ottica di partito che si candida al governo del Paese, lo spirito anti-élite che nel 2018 portò decisamente bene al Movimento lanciando al 32,4% dei consensi.

Per riuscire a tenere ben saldo il timone pentastellato, Conte chiederà inoltre agli eletti 5Stelle «un’assunzione di responsabilità». Traduzione: basta lotte fratricide, basta guerriglia tra correnti. L’ambizione dell’ex premier è rifondare un «partito compatto», pur dovendo rinunciare alla classe dirigente più strutturata (salvo qualche deroga) nel rispetto del limite dei due mandati: la rinuncia rischierebbe di snaturare definitivamente l’identità dei 5Stelle e in più non è considerata possibile da Grillo. Però su questo tema, che tanto agita gran parte dei dirigenti del Movimento, Conte non dirà una parola definitiva. Temporeggerà.

 

Il rapporto con la piattaforma Rousseau

 

Riguardo al rapporto con la piattaforma Rousseau e Davide Casaleggio la prospettiva è quella di un semplice contratto di servizio con un conguaglio economico di circa 150mila euro, contro i 450mila euro finora pretesi dal figlio del co-fondatore del Movimento. Di certo Conte, da quello che filtra, proprio per poter derogare sulla norma dei due mandati è intenzionato a compilare personalmente le liste elettorali, senza passare per il voto su Rousseau con cui invece erano sempre state decise le candidature.

 

 

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Il Messaggero