M5s, Conte risponde (ancora) a Castaldo: «Regola sul terzo mandato rimane, ma valorizzeremo le sue competenze»

Continua la diatriba con l'europarlamentare pentastellato: sullo sfondo le prossime elezioni europee

M5s, Conte risponde (ancora) a Castaldo: «Regola sul terzo mandato rimane, ma valorizzeremo le sue competenze»
Giuseppe Conte prova a stoppare il "rivoltoso" Fabio Massimo Castaldo. Su Facebook  il leader del M5s dichiara: «La regola del doppio mandato...

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Giuseppe Conte prova a stoppare il "rivoltoso" Fabio Massimo Castaldo. Su Facebook  il leader del M5s dichiara: «La regola del doppio mandato vale anche per l'europarlamento, anche se lui (Castaldo, ndr) aveva una interpretazione per cui si poteva sfuggire e gli ho dovuto chiarire che questo non è possibile».

Il leader pentastellato - nel giorno in cui il M5s spende 14 candeline - risponde così al parlamentare Ue (eletto per la prima volta nel 2014) che da tempo ha messo in discussione la regola del doppio mandato e sta provando a guidare la fronda degli scontenti nel Movimento, soprattutto tra coloro che rischiano di restare fuori. «Una regola che ci crea delle difficoltà per quanto riguarda le competenze acquisite - ammette Conte - ma troveremo il modo di valorizzarle. Anche per l'interessato, saremo ben felici di poterci continuare ad avvalere del suo contributo». L'ex premier ha poi riservato una stoccata a Castaldo, accusandolo di essersi «smarcato» rispetto alla linea pentastellata nel voto al Parlamento Ue «sull'invio di armi in Ucraina» e di averlo fatto «dopo aver fatto tante riunioni per definire la linea».

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Il precedente

Castaldo - dato da mesi sul piede di addio, nonostante le sue smentite - di recente ha denunciato «una brusca involuzione democratica» avvenuta nell'ultimo anno dentro il M5s, evidenziata dalle sole «tre riunioni del Consiglio nazionale, peraltro molto ingessate e generiche». L'europarlamentare ha parlato di «un malessere diffuso» anche se alcuni suoi «colleghi si sfogano solo dietro le quinte, forse temono di subire conseguenze». Parole alle quali il leader del M5s ha risposto con una battuta: «Azz, siamo in dittatura...», salvo poi tornare di nuovo sull'argomento. Sullo sfondo rimane il nodo delle candidature alle prossime europee.

 

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Il Messaggero