Conte: stallo su manovra? Mio è silenzio operoso

«Le parole hanno un peso, il mio è un silenzio operoso e virtuoso», dice il premier Giuseppe Conte sullo stallo in commissione Bilancio sulla manovra....

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«Le parole hanno un peso, il mio è un silenzio operoso e virtuoso», dice il premier Giuseppe Conte sullo stallo in commissione Bilancio sulla manovra. «Siamo per l'accordo con la Ue, lavoriamo al calo dello spread», ha assicurato all'Assemblea Pubblica dell'Associazione Nazionale Filiera dell'Industria Automobilistica.


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«Voglio rassicuravi sul fatto che questo Governo è impegnato affinché la discussione con Bruxelles sulla nostra legge di Bilancio si chiuda favorevolmente i mercati finanziari hanno già percepito questo clima più positivo e lo spread sta già scendendo e lavoriamo affinché scenda ancora fino a riportarsi sui livelli coerenti con i buoni fondamentali della nostra economia», ha sottolineato Conte. 

«La battuta d'arresto del Pil nel terzo trimestre è solo temporanea; la crescita tornerà robusta sostenuta dalla nostra politica economica; si gioverà della pace sociale di cui il nostro paese gode anche grazie alle misure di equità da noi messe in campo». 

Nella manovra «è centrale il piano di investimenti per 20 miliardi nei prossimi tre anni. Essi sono destinati ad infrastrutture e opere di difesa del territorio contro i rischi idrogeologici che, oltre ad avviare un processo di risanamento assolutamente necessario, daranno un impulso decisivo soprattutto in quei settori che più intensamente usano i vostri prodotti». 

«L'Italia è salda, economicamente e politicamente. Forti di questa certezza, siate fiduciosi e intraprendenti, coscienti che questo Governo vi sosterrà sempre per il bene del nostro amato paese».


«In questi mesi di accese discussioni non lo si ricorda mai, ma noi abbiamo speso 12,4 miliardi, lo 0,7% del Pil, per evitare l'aumento dell'Iva che altrimenti avrebbe depresso la domanda interna. Alla luce della dinamica del Pil negli ultimi mesi mi sembra una scelta quanto mai saggia». «Faccio notare, senza polemica, che senza questo fardello, il rapporto deficit/Pil sarebbe stato dello 1,7%, un valore che ci avrebbe evitato le attuali tensioni con la commissione Ue».
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Il Messaggero