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Sul palco sfilano i ministri e maggiorenti meloniani. Dietro, nelle retrovie, gli sherpa continuano a lavorare alla tela dell’accordo. E alla fine l’accordo c’è: il nuovo segretario provinciale di FdI a Roma sarà Marco Perissa. È cominciato questa mattina all’Eur il congresso romano di Fratelli d’Italia. Appuntamento atteso, perché la Capitale conta da sola quasi un quarto di tutti gli iscritti nelle file meloniane a livello nazionale. Ma anche perché è da qui che lo stato maggiore del partito dei conservatori italiani ha mosso i primi passi. A cominciare dalla premier Giorgia Meloni, entrata adolescente nella sezione dell’allora Fronte della gioventù di Colle Oppio. E poi, in prospettiva, perché è da qui che il partito della premier vuole lanciare un’Opa sulla sfida per il Campidoglio nel 2026.
No alle correnti
In campo, a contendersi la guida della federazione provinciale romana, fino a poche ore prima della apertura delle urne ci sono due candidati: Massimo Milani e Marco Perissa.
E anche se fino all’ultimo la conta sembra l’esito inevitabile, il vicepresidente della Camera nega divisioni: «Non esistono correnti in Fratelli d'Italia. Non esiste una corrente dei gabbiani. Nel caso la volessi fare non la chiamerei mai con un nome così che ha a che fare con l'ornitologia e non con la politica», scherza.
Al congresso interviene pure il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «La democrazia è più forte quando ci sono grandi partiti forti e partecipati», osserva. «Abbiamo idee diverse, dal premierato all'autonomia, abbiamo riferimenti di cultura politica distanti e letture lontane della storia d'Italia ma ci unisce l'amore per la nostra città e per il nostro paese e la comune convinzione sull'importanza e il valore della militanza politica e del ruolo dei partiti».
Il ritiro
Sul palco si alternano i ministri Sangiuliano, Schillaci, Lollobrigida. Che prima di intervenire commenta il caso della chiusura indagini su Daniela Santanchè: «Ci saranno valutazioni che saranno fatte anche vedendo i contenuti delle carte, aspettiamo. Peraltro mi sembra che abbia già chiarito che eventualmente arrivasse un rinvio a giudizio ne prenderebbe atto e conseguentemente agirebbe: quindi si tratta di aspettare quel tipo di passaggio».
Poi, prima dell’intervento di Arianna Meloni, parla Massimo Milani. E annuncia il suo ritiro: «Non ci sono divisioni in Fdi. Tendo la mano a Marco Perissa e affido a lui la guida. I nemici - conclude - stanno fuori dal nostro partito». Dalle 14 il voto. Anche se, a questo punto, non ci saranno sorprese.
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