Commissari per le Grandi opere, Gentile in pole per i lavori nel Lazio

Commissari per le Grandi opere, Gentile in pole per i lavori nel Lazio
L’ultima parola sulla lista dei commissari straordinari per riavviare le grandi opere spetterà al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Così come al premier...

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L’ultima parola sulla lista dei commissari straordinari per riavviare le grandi opere spetterà al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Così come al premier sarà affidata la responsabilità di aggiungere o eliminare le opere indicate dal ministero delle Infrastrutture, attualmente 48, da far marciare rapidamente. Nell’ultimo elenco planato a Palazzo Chigi, esattamente il 17 settembre scorso e che il Messaggero ha potuto visionare, ci sono dieci infrastrutture stradali (dalla Statale Jonica al raddoppio della Salaria), quindici ferroviarie (dal potenziamento della linea Fortezza-Verona alla linea Roma-Pescara all’alta velocità Palermo-Catania-Messina), una infrastruttura di trasporto pubblico locale (la Metro C), sette tra reti idriche e dighe, due interventi per i porti con la darsena per Livorno e la diga foranea di Genova e, infine, 12 proposte del ministero dell’Interno per riqualificare caserme e uffici in tutta Italia.


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LA PARTITA

Ma se il piano delle opere è praticamente pronto, tutta da definire è invece la partita delle nomine dei commissari. Tant’è che nelle prossime ora la sindaca di Roma Virginia Raggi potrebbe recarsi al dicastero delle Infrastrutture per chiedere lumi sulla Metro C. Non tanto per rientrare in gioco, ma per avviare un confronto visto che Palazzo Chigi, d’intesa con Pd e 5Stelle, ha già deciso che i commissari saranno tutti dei supertecnici e non ci sarà quindi spazio per sindaci, presidenti di Regione o esponenti politici. Insomma, la sindaca, almeno secondo i rumors, cercherà di capire a chi saranno affidate le opere che interesseranno la Capitale. Al momento, va detto subito, i candidati in lizza sono più di uno, ma in pole position per la Roma-Latina, il completamento dell’anello ferroviario e, forse, anche per la Metro C, ci sarebbero l’attuale amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile e alcuni tecnici del ministero che ricoprono alti incarichi. Gentile, una vita passata a Rfi, la rete ferroviaria italiana di circa 17 mila chilometri, è in uscita dalle Fs e sarebbe subito disponibile ad assumere la nuova responsabilità. Stesso discorso per altri funzionari del dicastero di Porta Pia che sono vicini al pensionamento e che hanno maturato grande esperienza nel settore.

 

LA LISTA

La lista delle opere da sbloccare, secondo i calcoli dell’Ance, vale circa 45 miliardi. Le più importanti tra quelle ferroviarie sono la linea Fortezza-Verona, il potenziamento della Venezia-Trieste, il completamento della Genova-Ventimiglia, il raddoppio Pescara-Bari, la Roma-Pescara, il potenziamento tecnologico della Salerno-Reggio Calabria e la Palermo-Trapani. Commissari in arrivo anche per la chiusura dell’anello ferroviario di Roma, la tratta Napoli-Bari e la realizzazione dell’asse alta velocità-alta capacità Palermo-Catania-Messina. Per quanto riguarda le opere stradali spiccano la Jonica, l’autostrada Roma-Latina, la Salaria, il collegamento tra il nodo intermodale di Orte e il Porto di Civitavecchia, la tratta Monte Romano-Civitavecchia, la Grosseto-Fano e, ma qui le indicazioni sono generiche, le reti viarie in Sicilia e Sardegna. Inserito nell’ultimo elenco, come detto, anche la Metro C, su pressione dei sindacati del settore che hanno chiesto a gran voce una forte accelerata per velocizzare i lavori e garantire l’occupazione. Grande attenzione poi ai porti con la diga foranea di Genova che vale circa un miliardo e la Darsena Europa di Livorno. Ma quali saranno i tempi per aprire i cantieri? Da Palazzo Chigi fanno sapere che entro fine mese arriverà l’ok finale. La procedura prevede la firma di un Dpcm da parte del presidente Conte contenente il solo elenco delle opere considerate strategiche e da sbloccare. Subito dopo, sempre con un Dpcm, saranno assegnati i commissari su cui si esprimeranno con un parere non vincolante le commissioni parlamentari. L’obiettivo del governo è non andare oltre il mese di ottobre, ma visti i continui slittamenti nulla può essere escluso. Del rilancio delle opere strategiche si parla da quasi un anno.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero