Oliverio si ritira dalla corsa alle elezioni regionali in Calabria. «Pur ritenendo di avere tutte le ragioni del mondo, non faccio dividere il bambino a metà. Di...
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Emilia Romagna, prende corpo la lista civica di Bonaccini Montano i malumori nel Pd
Oliverio, nella lettera al segretario del Pd, cita in premessa la parabola biblica di Re Salomone, sulle due donne che reclamavano la maternità di un bimbo, e richiama «la storia di Fausto Gullo e dei braccianti poveri e diseredati, la storia dei morti di Melissa, la storia delle lotte contro la 'ndrangheta, la storia di Giannino Losardo e di Peppe Valarioti e dei tanti uomini e donne assassinati per l'affermazione dei diritti, per la legalità e la giustizia; la storia di Riace e di ciò che rappresenta, la storia di tanti giovani che credono nel riscatto di questa terra; la storia della mia famiglia. La storia di ieri e di oggi che prosegue».
«Continuerò ad andare in giro per la Calabria - aggiunge - nei centri piccoli e grandi, nelle scuole e nelle università, nei luoghi della sofferenza e della speranza per mostrare il lavoro che abbiamo avviato in questi 5 anni in condizioni difficilissime e soprattutto per dimostrare che un'altra Calabria è possibile, che si può cambiare il corso delle cose con l'azione continua e costante del buon governo. Ti riconfermo che è stato un errore politico grave e serio non aver voluto ricercare una soluzione che potesse rappresentare al meglio il fronte democratico nell'imminente campagna elettorale per le regionali, una soluzione di autentico rinnovamento, come fino all'ultimo ho sollecitato. Altrettanto grave e miope è stata la gestione burocratica e irrispettosa dell'intera vicenda e l'ostinazione ad impedire, in questi mesi, una soluzione partecipata ed aperta alle forze del centrosinistra, ai movimenti civici, agli iscritti e agli elettori democratici calabresi. Gli stessi che in tutte le occasioni, come le elezioni primarie che ci hanno visto in modo disinteressato a tuo attivo sostegno, hanno dimostrato generosità e voglia di decidere nell'interesse generale». «Ad una grande forza democratica come il Pd - sostiene ancora Oliverio - non giovano egoismi correntizi e meschini veti 'non dettì, ma una visione alta, in Calabria come per il resto del Paese. La mia, la nostra storia non finisce qui». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero