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«Gli elenchi degli italiani residenti all'estero sono pieni di novantenni e centenari. Delle due l'una: o da noi si vive davvero male o dietro l'elisir di lunga vita dei nostri connazionali c'è una colossale truffa elettorale». E' quanto sostiene Andrea di Giuseppe, candidato di Fratelli d'Italia per la sezione Nord-America e America Centrale che ha controllato gli elenchi Aire nella denuncia-querela presentata alla Procura di Roma, tramite l'avvocato Romolo Reboa.
I sospetti di brogli
A poche settimane dal 25 settembre, data in cui gli italiani sono chiamati a votare, si scoperchia il vaso di Pandora sui brogli elettorali. Il deputato FdI ha posto l'attenzione sul numero di votanti che risiede all'estero. I conti non tornano: come si legge nella denuncia-querela, su un totale di 437.802 nominativi, oltre il 28% degli italiani iscritti all'Aire per la Circoscrizione in questione sono ultra-settantenni. Un dato che, secondo di Giuseppe, sarebbe irrealistico: circa 66mila nominativi hanno tra gli 80 e i 98 anni. Un dato che pone l'attenzione sul rischio di brogli elettorali: molti degli iscritti potrebbero essere deceduti e a votare per procura sarebbero i famigliari o gli eredi.
Presunta truffa
Ma la statistica, allarmante, scatena la paura che gli stessi eredi ricevano anche le pensioni dall'Italia, a cui non avrebbero diritto. Una presunta truffa ai danni dell'Inps, quella ipotizzata dal deputato FdI, che ammonterebbe a circa 5 milioni l'anno; resa possibile per via delle difficoltà riscontrate dall'ente nel relazionarsi con gli uffici esteri e richiedere dati aggiornati riguardanti i certificati di morte. «L'Inps pagherebbe 5 milioni di euro per le pensioni degli italiani all'estero, ma molti sarebbero deceduti e le pensioni vanno agli eredi», si legge nella denuncia-querela.
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Il Messaggero