Silvio Berlusconi è intervenuto in collegamento alla manifestazione di Fi a Viterbo, parlando, tra le altre cose, delle prospettive del Governo Conte bis,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Migranti, Tajani: un piano di investimenti per l’Africa per fermare le partenze
Salvini, fallita opa della Lega su FI. «Ai nostri alleati della Lega dico che noi siamo profondamente diversi da loro. Combattiamo insieme la battaglia del centrodestra per cambiare l'Italia ma la nostra non è la battaglia sovranista». Lo afferma Silvio Berlusconi, che aggiunge: «Apprezzo Salvini ma il suo stile non è il nostro e i suoi contenuti non sono i nostri. La Lega ha pensato di lanciare un'opa su Forza Italia ma devo dire che questa opa e già fallita». «Questo per quanto riguarda parlamentari ed eletti coerenti e leali. Poi se qualcuno se ne è andato, questo ci ha aiutato a fare chiarezza. Certo fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Ma lo ripeto Fi è sana ed integra ed impegnata a rilanciarsi», assicura Berlusconi.
Italia Viva, chi guarda a Renzi è fuori da FI. «Sui giornali - sostiene Berlusconi - leggo molte interpretazioni fantasiose. Son solo pettegolezzi e falsità, ma possono disorientare i nostri elettori. La vera Fi siamo noi, le migliaia di dirigenti, amministratori ed eletti ad ogni livello che si impegnano ogni giorno, persone libere e consapevoli che si incontrano e discutono come si fa in un partito liberale.
Europa, dobbiamo ridare voce all'Italia non rappresentata. «Noi continuiamo a credere nell'Europa e crediamo che sia possibile cambiarla, solo all'interno della realtà politica dei popolari. Noi, come nel '94, dobbiamo ridare voce a una Italia che al di fuori di noi non è più rappresentata. L'Italia e l'Europa che vogliamo», la tre giorni organizzata da Forza Italia a Viterbo, presso Salus terme hotel. «Allora sembrava non ci fosse alternativa alla sinistra stalinista. Oggi si percepiscono due Italie contrapposte e incattivite: quella della destra sovranista e quella della sinistra populista e statalista - ha aggiunto Berlusconi -. Visioni che non danno una prospettiva al nostro Paese: dalla crisi - ha concluso - non si esce nè con lo statalismo nè con il sovranismo».
Legge elettorale, sistema attuale non è sbagliato.«Un sistema tutto uninominale non avrebbe un effetto positivo e un ritorno puro e semplice al proporzionale riproporrebbe i problemi della prima Repubblica. Il sistema attuale non è sbagliato. Ne ragioneremo con gli alleati e con gli avversari: nessuno deve imporre una soluzione prefabbricata». Lo dice Silvio Berlusconi parlando della legge elettorale.
Crisi, non se ne esce né con sovranismo né con statalismo. «Venne affidato a me nel 2006 il compito di scrivere la carta dei valori del Ppe che è anche quella di Forza Italia ed è il documento fondante di questa grande famiglia - afferma Silvio Berlusconi durante la telefonata alla kermesse azzurra a Viterbo - ll futuro di Forza italia è dare di nuovo voce al Paese che oggi al di fuori di noi non è rappresentato in politica dal giustizialismo, dal sovranismo, dallo statalismo, dal pauperismo».
Governo, paradossale continuità governi illiberali in ultimi 10 anni. «Dall'apertura dell'incontro di Viterbo sono stati presentati dati secondo cui in totale ci sono 4 mln di italiani in condizione sociale molto più difficile rispetto a dieci anni fa», ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente alla manifestazione di Fi a Viterbo e ricordando che «c'è stata una paradossale continuità dell'errore dei governi di sinistra della scorsa legislatura ed anche dei governi 5 stelle-Lega e di quello che si è appena insediato. Sono tutti governi profondamente illiberali che non sanno tagliare le tasse nè contenere la spesa pubblica. Per realizzare il loro accordo di governo si sono ritrovati sul programma più a sinistra della storia della nostra repubblica».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero