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Silvio Berlusconi ha diffuso una nota nella quale precisa le sue posizioni. Il Cav è fiito, ancora una volta, al centro delle polemiche per un attacco rilvoto a Zelensky che torna a terremotare la politica italiana. Nella seconda puntata del suo audio registrato alla riunione con i deputati azzurri, oltre a parlare della sua amicizia con Putin, tra regali e «lettere dolcissime», stavolta l'ex premier critica violentemente il Presidente ucraino, accusandolo di aver triplicato gli attacchi al Donbass.
Un secondo sonoro, diffuso da Lapresse, che getta altra benzina in un clima già infuocato e in pochi minuti imbarazza profondamente la maggioranza e scatena la protesta delle opposizioni. Carlo Calenda e Giuseppe Conte esplicitamente ritengono che a questo punto nessun esponente di Forza Italia possa andare alla Farnesina. Un caos assoluto che scoppia a ridosso delle consultazioni al Colle per la formazione del nuovo governo.
Berlusconi, la nota
«In 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l'europeismo, il riferimento costante all'Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo. Come ho spiegato al Congresso degli Stati Uniti, l'amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre.
«Un metodo soprattutto che porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale. La colpa non è degli organi di informazione, ovviamente costretti a diffondere queste notizie, è di chi usa questi metodi di dossieraggio indegni di un Paese civile. Senza questo, non sarebbe necessario ribadire l'ovvio. La mia posizione personale e quella di Forza Italia non si discostano da quella del Governo Italiano, dell'Unione Europea, dell'Alleanza Atlantica né sulla crisi Ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale. Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere. Interrogarsi sulle cause del comportamento russo, come stavo facendo, ed auspicare una soluzione diplomatica il più rapida possibile, con l'intervento forte e congiunto degli Stati Uniti e della Repubblica cinese, non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino. Del resto alla pace non si potrà giungere se i diritti dell'Ucraina non saranno adeguatamente tutelati».
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Il Messaggero