C'è una soglia che è quella della vita o della (semi)morte, del trionfo o della disperazione. E questa cifra, nel voto regionale di oggi in Basilicata, è...
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EFFETTO ZINGA
Il Pd e i suoi alleati (qui Leu il 4 marzo 2018 ha raggiunto il record, 6,4, migliore performance rispetto a tutte le altre regioni italiane, forse anche grazie al fatto che Roberto Speranza è luicano) quest'anno sono sempre stati inchiodati nella media delle previsioni al 17 per cento. Ma l'effetto Zingaretti, la crisi grillina e la rimobilitazione di certo elettorato deluso ma spaventato dalla ruspa Salvini possono portare i dem oltre la quota del 20 e attestarli al secondo posto dopo il centrodestra. O addirittura al primo? Certamente sono in risalita i democrat, e possono fare meglio del 19,6 che il centrosinistra ha ottenuto alle politiche del 4 marzo dello scorso anno. Che per altro fu il miglior risultato che il Pd ottenne nel Mezzogiorno.
Questa regione è quella che, secondo Rocco Papaleo, celebre per il suo Basilicata coast to coast e per la canzone Basilicata on my mind, «non ha retto la modernità, anche se a noi piace pensare che l'ha rifiutata». Ed è la terra in cui il centrodestra è sempre andato molto male, mai superando il 40 per cento nelle elezioni di ogni tipo dal 94 in poi.
Nelle tornate migliori si è attestato tra il 35 e il 39,5 per cento. Mentre nella consultazione politica del 4 marzo 2018 non era andato oltre il 25,4 per cento, ossia 11,6 punti sotto il risultato nazionale. Perciò, se davvero espugna la Basilicata il centrodestra, ma sarebbe meglio chiamarlo ormai il destra-centro, sarebbe un fatto storico. Vito Bardi, generale della Guardia di Finanza in pensione, è il candidato voluto da Berlusconi e accettato da Salvini e Meloni (gli altri due sono Antonio Mattia per i 5 stelle e Carlo Trerotola per il Pd e in più Valerio Tranmutoli per la sinistra radicale con Yanis Varufakis come sponsor) e sta facendo una campagna sotto tono, da vincitore annunciato. Se non dovesse vincere, il primo a pagarne le conseguenze sarebbe il Cavaliere: lui l'ha voluto, a Forza Italia è toccata nella spartizione delle varie regioni con gli alleati la casella lucana.
IL CAV E IL CAP
Il problema è che in Basilicata, rispetto alle altre regioni del Sud, i forzisti il 4 marzo hanno ottenuto il peggior risultato. Con il 12,4 per cento. Ma Berlusconi aveva comunque doppiato Salvini: la Lega si era fermata al 6,2. Proporzioni che stasera cambieranno di certo, i margini di crescita del Carroccio sono notevoli e se Forza Italia viene battuta molto, il Capitano comincerà a pensare ancora di più - ma è già un suo chiodo fisso - alla vocazione maggioritaria del Carroccio e alla nuova-vecchia sfida per la prossima Italia: destra-centro contro centrosinistra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero