Il ballottaggio non piace più agli elettori italiani, complice forse il tripolarismo muscolare. Il dato più evidente nell'analisi dei flussi tra il primo e il...
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M5s, che amministrava 4 Comuni, ha vinto nell'unica città dove è andata al ballottaggio, a Campobasso, confermando di essere, come dice Mannheimer«, »un partito da ballottaggi, quando riesce ad accedervi«. Ma, appunto, M5s in questa tornata è arrivato quasi ovunque terzo al primo turno e al ballottaggio il proprio elettorato ha avuto comportamenti »assai variegati«, come osserva Mannheimer. La maggior parte si è astenuto in tutte le città, mentre in altre è stato determinante: l'analisi dei flussi del Cise mostra che gli elettori pentastellati a Forlì sono stati determinanti per la vittoria del centrodestra, ed anche a Ferrara hanno scelto la Lega. Appena pochi chilometri più a Nord, a Rovigo, hanno invece consentito al Pd di vincere per 400 voti, ribaltando l'esito del primo turno. Tuttavia i ribaltamenti rispetto al primo turno (oltre a Rovigo, Campobasso) sono stati pochissimi, il numero più basso dell'ultimo decennio, sottolinea il Cattaneo. Ha vinto, sottolineano quest'ultimo e il Cise, chi riesce a »rimobilitare« il proprio elettorato. Di qui l'osservazione sull'»inutilità« del ballottaggio sostenuta da Piepoli. Dato l'astensionismo che è ormai un dato strutturale, osserva Mannheimer, »c'è un mercato elettorale« recettivo per nuove proposte politiche, come un partito ambientalista del tipo di quelli degli altri Paesi europei.
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Il Messaggero