Calenda presenta il nuovo simbolo di Azione: blu e verde i nuovi colori. L'ex ministro: «Draghi anche dopo il 2023»

Per il leader di partito è necessaria una legge proporzinale con sbarramento al 5%

Calenda presenta il nuovo simbolo di Azione: blu e verde i nuovi colori. L'ex ministro: «Draghi anche dopo il 2023»
Cambia il simbolo di Azione. Carlo Calenda ha presentato il nuovo simbolo nel corso di un incontro alla stampa estera, con il nome del partito in blu e verde. «Un simbolo...

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Cambia il simbolo di Azione. Carlo Calenda ha presentato il nuovo simbolo nel corso di un incontro alla stampa estera, con il nome del partito in blu e verde. «Un simbolo non causale, lanciato con il piano ambiente, che è un tema su cui si fa il tasso di retorica più alto», ha spiegato lo stesso Calenda.

«Io sono amico di Enrico Letta, lo stimo, ma trovo che questa idea dell'Ulivo è guardare la politica dal retrovisore. La politica è divisa sui fatti e non sui campi. L'obiettivo di Azione è mettere insieme le grandi famiglie politiche europee e proseguire con Draghi, dopo Draghi», ha spiegato il leader di partito. «Il soldi del Pnrr, per come è costruita l'Italia ora, non verranno spesi o spesi poco. Quindi lo dico a Letta e a Forza Italia: spezzate con questa dipendenza da populisti e sovranisti», ha proseguito.

La strategia politica di Azione e l'obiettivo 10%

«Se non si costruisce un modello di fare politica molto retto, oltre che serio, coerente, ho l'impressione che i sovranisti e i populisti vinceranno sempre», ha dettagliato Calenda. «Se Azione non arriva al 10 per cento» e non spinge Pd e Forza Italia, «questo non sarà possibile», ha chiarito Calenda.

«Questo lavoro non è contro nessuno. La differenza tra destra e sinistra è stata sostituita dalla differenza tra populismo e serietà», e questo ha preso «parte della destra, dei 5 stelle e anche del Pd», ha proseguito ancora. «Un modello di politica esce dalla dinamica contro, per cui si sta insieme contro qualcuno. Così è morta Forza Italia e così si è indebolito il Pd. Per non aver costruito un programma contro il populismo», ha spiegato ancora l'eurodeputato.

La quesione immigrazione

Il leader di Azione è intervenuto anche sulla tematica immigrazione. «La nostra politica sull'immigrazione? Messaggio 'porti apertì è pericoloso. Ma c'è un punto: la questione dell'integrazione. Salvini ha espulso meno immigrati di Alfano. Per noi serve severità nei controlli delle frontiere ma anche un grande modello di integrazione come in Spagna, creando anche un'agenzia per l'integrazione dei migranti», ha dettagliato il politico.

Il rapporto con il Pd e una nuova legge elettorale

«Fate 'sto gran casino dell'Ulivo 9, poi dovete governare i fondi del Pnnr con Raggi e Appendino ministre? Con Di Battista e Grillo? Mettiamo insieme una coalizione Ursula e lavoriamo seriamente per Draghi dopo Draghi», ha spiegato ancora Calenda.

Per l'eurodeputato è necessario spezzare «questo sistema che costruisce una maggioranza che non permette di governare. Per questo noi siamo per un sistema proporzionale con uno sbarramento al 5 percento». «In realtà saremmo per il sistema elettorale delle comunali, a doppio turno, ma non c'è nessuno che lo vuole in Italia», ha chiosato Calenda.

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Roma: nessuna indicazione su Ama e Atac

«Non saremo noi a fare nomi per le figure apicali di Ama, di Atac. Gualtieri su Atac e Ama, credo debba fare una cosa molto semplice: aprire una call pubblica, come si dovrebbe fare per tutti i posti in amministrazione, valutando i curriculum e non scegliendo persone dall'interno», ha proseguito il leader di partito in merito alla gestione delle aziende partecipate della Capitale. «Bisogna fare una call pubblica per le municipalizzate - ha concluso -. Se incomincia a mettere dentro Ama quello che era vicino al Pd si inizia malissimo e non si va da nessuna parte».

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Il Messaggero