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SANZIONI E PREVENZIONE
Sempre ieri, e durante un question time al Senato, Salvini ha ribadito la filosofia del provvedimento. «L'ideologia che prevede il dilagare di ztl e zone a 30Km/h penalizzanti per lavoratrici e lavoratori e autovelox installati in ogni dove, non per sicurezza ma per fare cassa poco hanno a che fare con la sicurezza stradale, quindi buonsenso e concretezza senza ideologia», ha spiegato. Il vicepremier ha poi ricordato che nel «nuovo codice della strada si interviene sia sulle sanzioni sia sulla prevenzione».
DOVE POTRANNO ESSERE POSIZIONATI
Tornando all'intesa in Conferenza Stato-Città, è stato confermato che gli autovelox potranno essere posizionati «in aree ad elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali». Il limite di velocità individuato non deve, poi, «essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche e motivate deroghe. Ad esempio, sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori».
Stretta anche sull'istituzione di zone 30, lanciate negli ultimi mesi dai sindaci di Milano, Bologna e Roma. Come ricorda il Mit «non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h con le modalità previste dal decreto, essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata». Sulle strade extraurbane ci deve essere una distanza di almeno un chilometro tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo.
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