Reato istigare ad anoressia e bulimia: verso un ddl condiviso FI-Pd-M5S

Reato istigare ad anoressia e bulimia: verso un ddl condiviso FI-Pd-M5S
Si punta a un accordo politico tra i gruppi parlamentari per approvare, entro gennaio 2019, in Commissione Sanità del Senato, il disegno di legge sui disturbi alimentari,...

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Si punta a un accordo politico tra i gruppi parlamentari per approvare, entro gennaio 2019, in Commissione Sanità del Senato, il disegno di legge sui disturbi alimentari, problema di cui soffrono due milioni di italiani. Questo l'obiettivo condiviso da Forza Italia, PD e M5s, annunciato oggi in una conferenza stampa a Palazzo Madama.


L'iter del provvedimento è già iniziato e sono due i ddl in discussione in Commissione, quello della senatrice Maria Rizzotti (FI), adottato come testo base, e quello della senatrice Caterina Bini (PD). Elemento qualificante, chiarisce Rizzotti, è «l'introduzione del reato di istigazione a pratiche che provocano anoressia e bulimia, così da mettere a tacere blog e siti che fanno propaganda online ai disturbi alimentari. Riconoscerlo come reato è come 'imbavagliarè chi cerca proseliti attraverso la rete». Prevenzione e formazione sono gli altri punti cardine del testo. Avere medici di base, pediatri e insegnanti qualificati per riconoscere e affrontare i disturbi alimentari è fondamentale, tanto quanto l'informazione di genitori e giovani.


A ricordarlo sono state le associazioni dei pazienti che «hanno avuto un ruolo di primo piano nella stesura del testo», sottolinea Rizzotti. Risale a dieci anni fa il primo disegno di legge in materia ma stavolta l'intento bipartisan è quello di inviarlo presto in Aula. «Alcuni provvedimenti, come questo, - ha spiegato Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità - non hanno colore politico. Va approvato il prima possibile perché i disturbi alimentari possono causare morti o conseguenze che durano tutta la vita. Per questo, cercheremo di licenziare il testo entro gennaio 2019». A dettarne l'urgenza sono i numeri. «Anoressia e bulimia - ha ricordato Bini - sono un fenomeno in aumento, di cui si registrano 8.500 nuovi casi ogni anno e che rappresentano la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra i giovani. È arrivato il momento di intervenire e speriamo di riuscirci in tempi rapidi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero