Gli animali sono «esseri senzienti» e per loro arriva una legislazione apposita che li distingue dagli oggetti, e in caso di divorzio sarà il giudice a decidere...
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«La legge - prosegue la pdl - riconosce e tutela il loro diritto alla vita, alla salute e a condurre una esistenza dignitosa e compatibile con le loro caratteristiche etologiche». Ed è per questo che «è vietato, salvo quanto previsto dalla legge, l'allontanamento coatto di animali familiari dalla propria famiglia». La legge poi entra in ulteriori dettagli, a seconda delle diverse situazioni: nei casi di separazione o divorzio, il Tribunale affida l'animale domestico «in via esclusiva al coniuge che ne garantisce il migliore benessere psico-fisico ed etologico»; fermo restando che è possibile «l'affidamento condiviso». In caso di morte del defunto, l'erede ha l'onere di allevare l'animale, mentre il Tribunale può affidarlo in via definitiva anche ad altre persone o associazioni animaliste che ne «garantiscano il benessere». «L'accesso degli animali familiari al seguito del proprietario o detentore - prevede ancora la pdl - è sempre consentito nei locali pubblici o privati aperti al pubblico nonché sui mezzi di trasporto pubblico». L'accesso degli animali domestici, purché accompagnati, «è altresì consentito negli uffici pubblici, nelle strutture residenziali, nelle scuole e nei luoghi di culto». La proposta prevede ancora una serie di altre norme a tutela degli animali, compresi quelli in dotazione alle forze di polizia, assicurando a questi la «pensione» una volta che diventeranno troppo anziani per essere impiegati nel servizio.
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Il Messaggero