Alto Adige, la Svp replica a Boccia: «Non necessario aprire trattative»

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Per il segretario politico Svp, Philipp Achammer, «non c'è necessità di aprire le trattative con Roma». Achammer risponde così alle...

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Per il segretario politico Svp, Philipp Achammer, «non c'è necessità di aprire le trattative con Roma». Achammer risponde così alle dichiarazioni del ministro agli affari regionali Francesco Boccia di voler rivedere gli

accordi finanziari tra Stato e Provincia.

«L'accordo finanziario fra Roma e l'Alto Adige resta in vigore anche oltre il 2022. Questo è quanto si evince dall'art.
79, comma 4 dello Statuto di autonomia, inoltre alla base dell'autonomia vi è sin dalla sua nascita il principio del
comune accordo», ricorda Achammer. «Modifiche all'autonomia sono sempre state apportate in base a trattative e questo principio vale anche per il nuovo ministro agli affari regionali. Visto che gli accordi finanziari del 2014, che sono stati confermati validi anche dalla Corte Costituzionale, hanno valenza anche oltre il 2022, non c'è la necessità di nuove trattative», sottolinea il segretario politico.

«Tuttavia, continua Achammer, se Roma volesse aprire il dibattito con l'Alto Adige per aggiungere qualcosa agli accordi, allora questo per l'Alto Adige potrebbe essere interessante, se si potesse giungere ad un miglioramento e se potesse essere aggiunta una clausola di neutralità per giungere ad una compensazione qualora Roma dovesse abbassare le tasse e l'Alto Adige dovesse - di rimando - incassare di meno. Queste trattative potrebbero comunque giungere alla stipula di un nuovo accordo solo se l'Alto Adige fosse d'accordo con il risultato raggiunto e desse il proprio assenso», così Achammer in conclusione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero