Alemanno eletto segretario Movimento Indipendenza: Arlechino presidente, Taglialatela, Di Stefano, Costini, Passaro e Colosimo vicesegretari

Alemanno eletto segretario Movimento Indipendenza: Arlechino presidente, Taglialatela, Di Stefano, Costini, Passaro e Colosimo vicesegretari
Si è concluso l’assemblea di fondazione del Movimento Indipendenza con l’elezione delle cariche apicali l’assemblea ha eletto Gianni Alemanno segretario...

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Si è concluso l’assemblea di fondazione del Movimento Indipendenza con l’elezione delle cariche apicali l’assemblea ha eletto Gianni Alemanno segretario nazionale, Massimo Arlechino presidente nazionale del Movimento. 

E sono stati anche elette le 100 persone che faranno parte della Direzione Nazionale; immediatamente dopo, Gianni Alemanno ha nominato i vicesegretari che sono: Marcello Taglialatela, vicesegretario vicario (di Napoli, ex parlamentare di AN e FdI), Simone Di Stefano (Roma, leader di di movimento Exit – Sovranità, confluito in Indipendenza), Chicco Costini (Rieti, medico, responsabile dell’Associazione AREA Rieti, ex assessore comunale AN), Luigia Passaro (Padova, ex iscritta al PcI di Marco Rizzo, avvocato), vicesegretario con delega giovanile Nicola Colosimo (Roma, 28 anni, leader del Movimento identitario Magnitudo). 

Alemanno ha dichiarato: «Dobbiamo fermare il massacro in Palestina innanzitutto per ragioni umanitarie, poi per difendere l’autodeterminazione del popolo palestinese e garantire la sicurezza di tutti i popoli del MO, ma anche per difendere i nostri interessi nazionali. Abbiamo bisogno di un Mediterraneo di pace, anche per evitare che 2 milioni di palestinesi si riversino in Italia e in Europa come rifugiati politici. Se tutti i palestinesi saranno costretti a fuggire dalla striscia di Gaza arriveranno nel nostro Paese non come semplici migranti economici, che  è possibile tentare di rinviare nel loro Paese di origine, ma come rifugiati politici la cui permanenza in Italia è costituzionalmente garantita. Sarebbe un dramma per loro ma anche un dramma per tutto il nostro popolo che non riuscirebbe a gestire un impatto sociale di questo genere».

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Il Messaggero