L'ultrarunner Roberto Zanda: «L'amputazione dei piedi non mi fermerà: sfiderò per primo il deserto con arti bionici»

L'ultrarunner Roberto Zanda: «L'amputazione dei piedi non mi fermerà: sfiderò per primo il deserto con arti bionici»
Il suo prossimo obiettivo è tornare a correre nei deserti per segnare un nuovo primato: l'unico uomo con le protesi a partecipare a una ultramaratona. Non vuole...

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Il suo prossimo obiettivo è tornare a correre nei deserti per segnare un nuovo primato: l'unico uomo con le protesi a partecipare a una ultramaratona. Non vuole fermarsi Roberto «Massiccione» Zanda, l'iron man sardo conosciutissimo per aver partecipato a maratone estreme in tutto il mondo ma soprattutto per essere sopravvissuto al deserto ghiacciato del Canada durante la Yukon Artic Ultra, la maratona in solitaria dove il termometro scende fino a -50 gradi: una brutta avventura che gli costata mani e piedi a causa del congelamento.

IL LIBRO
Ora Zanda ha affidato alle pagine di un libro, scritto con Salvatore Vitellino, la storia incredibile di quella vicenda, ma anche tutta la sua vita, il percorso di esperienze a volte amare che lo ha portato a diventare un ultramaratoneta. Si intitola «La vita oltre - Una storia vera di coraggio e rinascita» ed è stato presentato a Cagliari al circolo unificato del Comando Militare Esercito Sardegna.
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Il Messaggero