Sofia, morta a 16 anni per un tumore. Mamma Lucia: «I suoi funerali siano una festa»

L'ultimo salutoi alla ragazza nell chiesa di Loreto

Sofia, morta a 16 anni per un tumore. Mamma Lucia: «I suoi funerali siano una festa»
«Se ti muore un marito sei vedova, se ti muore un genitore sei orfano, se ti muore un figlio non esiste la parola che può sorreggerti». Ha il cuore...

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«Se ti muore un marito sei vedova, se ti muore un genitore sei orfano, se ti muore un figlio non esiste la parola che può sorreggerti». Ha il cuore spezzato Lucia Cantarini, la madre di Sofia Fraternale, una ragazza di Pesaro andata via troppo presto, stroncata a soli 16 anni da un tumore. Aveva lottato con tutte le forze contro quella malattia - rifersice Il Resto del Carlino - ma alla fine non ce l'ha fatta. Oggi alle ore 19.00, nel campo da calcio della chiesa di Loreto, don Giuseppe Fabbrini celebrerà i funerali della ragazza. 

Ci saranno tutti: gli amici dell’Oratorio di Loreto, quelli del gruppo CL gioventù studentesca e quelli degli scout di cui faceva parte. Da Ancona suo nonno arriverà con i bersaglieri. Ci saranno i compagni di scuola con cui è cresciuta e i colleghi dell’ospedale della mamma, che infermiera caposala della cardiologia Utic al San Salvatore. E poi, ovviamente, anche il padre Massimo, il fratello Davide e il cugino Vittorio. 

Ricordando la figlia, mamma Lucia continua: «Era sempre in movimento tra l’impegno in parrocchia, quello con gli scout e a scuola con la gioventù studentesca. Stare ingabbiata a 16 anni in un corpo che non ti segue più, che ti obbliga in carrozzella giustifica la rabbia. Quando ti arriva una notizia del genere hai due strade: o ti disperi oppure ti svuoti per riempirti. Io ho chiesto aiuto e sono stata riempita».

In ricordo di Sofia

C'è la tristezza sì, ma anche la volontà di continuare a vivere per onorare il ricordo di Sofia. «Oggi per mia figlia voglio una festa - prosegue la signora Cantarini - il maggior tributo che possiamo darle è rimanere presenti, con il cuore aperto a tutto. L’ho imparato da mia figlia e lo scriverò sulla parete vuota della sua cameretta perché i suoi tanti amici, coetanei che ogni giorno continuano a venirci a trovare, possano fissarlo come un monito, il suo messaggio di luce».

Vivere «senza perdere nemmeno un minuto» e con il sorriso sulle labbra, l'insegnamento che lascia la giovane a familiari e amici. « "Mamma non lamentarti“ mi ha detto fin dall’inizio - racconta ancora la donna - ci ha insegnato a non avere paura». E poi conclude: «Per questo sento, ora, una grande pace interiore».

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Il Messaggero