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Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha annunciato che lascia l’incarico. Palermitano, nato il 21 giugno 1969, ricopre il ruolo dal 13 giugno del 2017.
Già presidente e amministratore delegato di Equitalia, è stato commissario straordinario per lo svolgimento degli adempimenti previsti per l’istituzione dell’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Ernesto Maria Ruffini, chi è
Avvocato - si è laureato alla Sapienza di Roma ed è iscritto all'ordine di Roma dal 1998 - è figlio di Attilio Ruffini, politico e già ministro della Difesa. Il padre era nipote del cardinale e arcivescovo di Palermo Ernesto Ruffini. Suo fratello Paolo è prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede.
Ruffini ha iniziato ad esercitare la professione come avvocato tributarista presso lo studio legale tributario dell'ex ministro Augusto Fantozzi. Nel 2014 diventa componente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le pubblicazioni
Ha firmato libri, codici e saggi.
Alle Entrate
Il secondo mandato all’Agenzia delle Entrate è stato caratterizzato dall'implementazione della digitalizzazione dei servizi: dai rilascio di documenti alla consultazione delle banche dati catastali e ipotecarie, numerosi i servizi online messi a disposizione di cittadini e intermediari.
Lotta all'evasione
I risultati dell'Agenzia delle Entrate sono andati crescendo negli ultimi anni - al netto dell'interruzione legata all'emergenza Covid - arrivando nel 2023 ad un nuovo record di recupero dell'evasione fiscale. Complessivamente, anche guardando alla riscossione, gli incassi sono saliti ai 31 miliardi rivendicati da Ernesto Maria Ruffini nell'intervista al Corriere della Sera in cui annuncia la rinuncia all'incarico di direttore dell'Agenzia. Secondo gli ultimi dati ufficiali resi noti a febbraio scorso, le somme confluite nelle casse dello Stato nel 2023 grazie alla complessiva attività svolta dall'Agenzia delle Entrate e dall'Agenzia delle entrate-Riscossione ammontano a 24,7 miliardi di euro: 4,5 miliardi in più rispetto al 2022, pari ad un aumento del 22%.
Nel dettaglio, 19,6 miliardi derivano dalle ordinarie attività di controllo svolte dal Fisco e 5,1 miliardi da misure straordinarie, come «rottamazione» delle cartelle, definizione delle liti pendenti e pace fiscale. Se ai 24,7 miliardi si aggiungono poi anche ulteriori 6,7 miliardi che derivano dall'attività che l'Agenzia delle entrate-Riscossione svolge per conto di altri enti (tra cui Inps, Inail, Ministeri, Prefetture e Comuni), si arriva agli oltre 31 miliardi citati da Ruffini nell'intervista. In crescita anche le somme versate spontaneamente dai cittadini: il gettito relativo ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate ha superato i 536 miliardi di euro, con un incremento di oltre 26 miliardi rispetto all'anno precedente.
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