Ruby, la verità di Karima: «La mia prima notte ad Arcore». Polanco e le Olgettine, una nuova vita: ecco cosa fanno oggi

Le anticipazioni del libro che sarà presentato domani a Milano

Di loro resteranno per sempre le intercettazioni agli atti nelle quali vessavano uno stressato ragionier Spinelli, contabile di Silvio Berlusconi, con richieste pressanti. Soldi...

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Di loro resteranno per sempre le intercettazioni agli atti nelle quali vessavano uno stressato ragionier Spinelli, contabile di Silvio Berlusconi, con richieste pressanti. Soldi per i vestiti e per le scarpe, una macchina (Mini Cooper, stesso modello per tutte), la casa, un bonifico mensile. Le chiamavano Olgettine perché la maggior parte di loro abitava in un condominio al numero 65 dell’omonima via, a due passi dall’ospedale San Raffaele.

 

Il vestito di Gheddafi

Come andavano le cose a quei tempi lo racconta Karima el Mahroug nella biografia appena pubblicata. «Non sono una prostituta», scrive a pagina uno. Primo appuntamento con Silvio Berlusconi ad Arcore: «Il presidente mi offrì il posto accanto a lui e gli occhi addosso delle altre ragazze un po’ mi mettevano in imbarazzo. Iniziò la cena e mi fu chiesto di presentarmi: avevo la risposta già collaudata: “Mi chiamo Ruby Hayek, sono metà egiziana e metà brasiliana, ho ventiquattro anni. Mia madre è una cantante molto famosa in Egitto». In realtà è nata in Marocco e crescita in Calabria. Ma il suo fascino esotico funziona. «Io mi sono esibita ballando la danza del ventre più di una volta, indossando un vestito regalato al presidente da Gheddafi - ricorda - Ballare con un vestito così prezioso mi inorgogliva, mi faceva sentire importante. Speciale». I dopocena, racconta, erano frizzanti. «C’erano esibizioni, balletti sexy, travestimenti, spogliarelli. Alcune volte sono rimasta ospite per la notte. Era molto piacevole perché, al mattino, il momento della colazione era il più interessante. Lontano dagli schiamazzi, il presidente raccontava la sua vita, discuteva di temi a me molto lontani, ne ero affascinata. Era un mondo così importante il suo e mi sembrava incredibile poterne in qualche modo, anche lontanamente, farne parte. Mi sentivo trattata con dignità, direi come un’interlocutrice degna». Il contesto però la infastidiva. «Quello che non sopportavo era il clima di avidità che si respirava - dice nel libro - Non mi sapevo spiegare, e rimane per me un mistero anche adesso, come facesse a fidarsi di tutte quelle persone o a volerle intorno». 

 

 

 

Oggi le ragazze delle feste di villa San Martino sono donne con una nuova vita, per molte appartata per altre esibita sui social. Come Nicole Minetti, l’ex igienista dentale ai tempi assidua frequentatrice di Arcore. La carriera politica nel consiglio regionale lombardo è durata un lampo, dopo una condanna a 2 anni e due mesi nel Ruby bis e a un anno e un mese nel processo rimborsopoli si è dedicata alle sfilate in bikini e da un anno si è trasferita a Ibiza. Professione deejay e video mentre si allena postati sui social sono la sua nuova attività.

 

Nell'ombra

Riflettori spenti e un lavoro che non ha nulla a che fare con il mondo dello spettacolo invece per Barbara Faggioli, fotografata qualche anno fa in compagnia del campione di basket Danilo Gallinari, esistenza appartata anche per Roberta Bonasia, ex infermiera di Nichelino incoronata “Miss Torino” nel 2010. Il concorso l’ha portata dritta alla tavola del Cavaliere, con il ciclone delle inchieste ha preferito tornare nell’ombra e si è trasferita a Verona. Le gemelle Concetta ed Eleonora De Vivo abitano a Napoli, la loro città, Marysthell Polanco vive in Svizzera, ha avuto tre figli da un giocatore di basket e si concede incursioni nella musica, scrivendo pezzi e cantando. Alla pronuncia del verdetto era in aula: «Ora mi sento benissimo. E visto che sono stata assolta, vorrei che si scusassero per il fango che ci hanno tirato addosso. A Berlusconi dico che Dio esiste e che tutto torna. Lo hanno attaccato anno dopo anno e adesso gli auguro di godersi questo momento».

 

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Il Messaggero