Renato Pozzetto: «Mi aspettavo il David di Donatello, ma non me l'hanno dato»

Renato Pozzetto, intervistato da Francesca Fialdini a Da Noi...a Ruota Libera su Rai1, si toglie un sassolino dalla scarpa: «Lasciami dire che ero al David di Donatello e...

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Renato Pozzetto, intervistato da Francesca Fialdini a Da Noi...a Ruota Libera su Rai1, si toglie un sassolino dalla scarpa: «Lasciami dire che ero al David di Donatello e aspettavo un premio che non mi hanno dato - e continua ironico - ah no, il portafoglio mi è rimasto». L'attore, dopo aver ringraziato il regista Pupi Avati per averlo voluto nel film 'Lei mi parla ancora' conclude: «Leggendo il copione mi sono emozionato, il film era abbastanza tosto in alcuni momenti, ma mi sono detto che sarei stato capace di recitare quel ruolo e così è stato».


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Lei mi parla. L’attore era stato candidato come Miglior Attore proprio per il suo ruolo nel film “Lei mi parla” di Pupi Avati. Un ruolo diverso dalle interpretazioni comiche che hanno reso famoso Pozzetto: il film racconta di Nino, interpretato dall'attore lombardo, e Caterina (Stefania Sandrelli), una coppia di anziani sposata ormai da più di sessant'anni e del loro amore. Quando Caterina però muore, la vita del marito sarà stravolta. La figlia Elisabetta prova ad aiutare il padre a superare il lutto ma nulla sembra riuscire a sollevare l'uomo. Un giorno Elisabetta ha la brillante idea di presentare a suo padre l'aspirante scrittore Amicangelo, interpretato da Fabrizio Gifuni, incaricato di raccogliere le memorie di Nino e farne un romanzo d'amore. Lo scrittore si ritroverà più volte a scontrarsi con l'anziano per via del carattere ma entrambi col tempo riusciranno a superare l'ostacolo e a diventare amici.  Quello di Nino è stato sicuramente un ruolo difficile, come lo ha definito lo stesso Renato Pozzetto ma capace di dare vita ad un film unico. Le altre nomination erano per Pierfrancesco Favino per Hammamet, Elio Germano per Volevo nascondermi, Valerio Mastandrea per Figli e Kim Rossi Stuart per Cosa sarà. Alla fine ad aggiudicarsi il David di Donatello è stato Elio Germano.

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Il Messaggero