Morto Renato Cecchetto: chi era l'attore e doppiatore di Shrek e Toy Story vittima di un incidente

Si è spento a Roma a causa delle ferite riportate dopo un incidente in scooter

«Verso l'infinito e oltre». Renato Cecchetto è morto a 70 anni. L'attore, doppiatore e regista originario di Baricetta si è spento...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Verso l'infinito e oltre». Renato Cecchetto è morto a 70 anni. L'attore, doppiatore e regista originario di Baricetta si è spento all'ospedale San Camillo di Roma, a causa delle ferite riportate dopo una caduta in scooter. Aveva recitato in molte commedie all'italiana, ma era amato soprattutto per i suoi doppiaggi.

Chi era Renato Cecchetto

Era nato ad Adria il 28 ottobre 1951. Sin da giovanissimo aveva bene in mente la carriera che avrebbe voluto percorrere. Ha studiato all'Accademia nazionale d'arte drammatica e ha cominciato il suo percorso lavorativo a teatro, diretto, fra gli altri, da Mario Missiroli, Giorgio Pressburger, Vittorio Sermonti e Francesco Macedonio. Ha preso parte a più di 80 film, tra cui "Fracchia la belva umana", "Parenti serpenti" e "Pierino colpisce ancora". Due generazioni di italiani lo conoscono per aver prestato la voce a Shrek, l'orco verde della DreamWorks. E' stato anche il doppiatore di Hamm, il maialino di Toy Story, e tanti altri personaggi Disney/Pixar in film come "Ribelle - The Brave", "Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi" e Planes. Ha dato la voce anche a Cleveland Brown, personaggio de "I Griffin". 

Nell'agosto del 2019 era stato premiato a palazzo Tassoni con la benemerenza "Adria riconoscente", "per aver contribuito - si legge nella motivazione - con la sua brillante e versatile carriera, con la sua poliedrica attività di attore teatrale e cinematografico, regista, sceneggiatore, doppiatore e direttore del doppiaggio, a diffondere la cultura a livello nazionale ed internazionale nelle sue variegate e multiformi espressioni, offrendo ai giovani un fulgido esempio di professionalità e di appassionata, profonda determinazione.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero