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L'istituto Treccani ha voluto ricordare Raffaella Carrà, scomparsa all'età di 78 anni, proprio attraverso quella parola «carrambata» entrata nel vocabolario. «Il segno che ha lasciato sulla cultura nazional-popolare è testimoniato, tra le altre cose, dalla duratura fortuna del neologismo 'carrambata' per indicare un incontro inatteso con una persona con cui si erano persi i contatti". Tale sostantivo è "scherzoso ma efficace", e nasce "dal grande successo della trasmissione televisiva Carramba che sorpresa", condotta appunto da Raffaella Carrà nella seconda metà degli anni Novanta, in cui "si assisteva tipicamente al ricongiungimento tra parenti o amici».
Cosa significa «carrambata»
«Perché dopo tanti anni, dagli Stati Uniti, suo figlio Damiano è qui». Questa la frase con cui Raffaella Carrà annunciava la «carrambata», ovvero un incontro inatteso con una o più persone con le quali si erano persi i contatti. Era il 1995. E il programma televisivo era «Carràmba! che sorpresa», condotto dalla soubrette scomparsa ieri dal 1995 fino al 2009. Quegli incontri emozionavano e commovevano tutta Italia. Il pubblico si preparava già alle lacrime quando la Carrà invitava dalla platea uno spettatore a sedere insieme a lei sul palco. Non era una scelta casuale, perché di lì a poco avrebbe fatto ritrovare due persone che non si vedevano da tanto tempo.
Il segno che Raffella Carrà ha lasciato sulla cultura nazional-popolare è testimoniato, tra le altre cose, dalla duratura fortuna del neologismo "carrambata" per indicare un incontro inatteso con una persona con cui si erano persi i contatti.
Il Messaggero